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Dal momento che è impossibile — come una lunga esperienza e una grande quantità di osservazioni (Herschel, Galton, Thompson, Bertillon) hanno provato — trovare due impronte digitali perfettamente uguali, il disegno digitale formato da un'impronta costituisce una vera firma autografa di colui che l'ha lasciata.

1. impronta digitale ingrandita.

La nostra fig. 1 mostra il disegno papillare di un'impronta digitale fortemente ingrandita. Tale ingrandimento, mentre permette all'occhio dello scrutatore di osservare la forma generale dell'impronta, permette anche di constatare la presenza dei così detti segni caratteristici, che abbiamo indicato, nel disegno, con le quattro prime lettere dell'alfabeto.

La lettera A indica la nascita di un linea; la lettera B il biforcamento della linea; la lettera C lo sdoppiamento di una linea; la lettera D i punti. Questi segni caratteristici sono gli elementi più importanti per il confronto di due impronte, poichè servono — insieme ad altre indicazioni che non è qui il caso di accennare — a stabilire se due impronte provengono o no dallo stesso dito, e per conseguenza dallo stesso individuo. Per chi ha la pratica necessaria e l'occhio abituato all'esame dei segni caratteristici00, tali segni costituiscono il vero filo d'Arianna che guida l'investigatore attraverso il laberento, a prima vista intricatissimo, del disegno digitale.

Échiato che se l'indagine giudiziaria può arrivare a scoprire sul luogo del delitto un'impronta digitale che con certezza possa attribuirsi al delinquente, la personalità di quest'ultimo, sino a quel momento ignorata, sarà quasi certamente scoperta. Due sono i casi, infatti, che più frequentemente si presentano.

Primo caso: gli uffici di identità giudiziaria, i quali collezionano le impronte digitali delle dieci dita di tutti gli arrestati, troveranno tra le schede contenenti tali impronte, e abilmente catalogate, un'impronta simile a quella trovata sul luogo del delitto; si scoprirà quindi, nello stesso tempo, tutto ciò che si riferisce all'identità dell'assassino, perchè ogni scheda, oltre le impronte, porta la fotografia i faccia e di profilo dell'individuo e ogni dettaglio dei suoi connotati. (Metodo Bertillon).

Secondo caso: si esamineranno le impronte digitali degli individui sospettati come autori o aventi preso parte al delitto, e si confronteranno tali impronte (ottenute per mezzo dell'inchiostro tipografico) con l'impronta trovata sul luogo del delitto. Se una di esse corrisponde all'impronta trovata sul luogo del delitto, la colpabilità dell'individuo “ proprietario „ dell'impronta corrispondente, non è nemmeno da mettere in dubbio.

2. impronta del dito, rilevato sulla parte media di un vetro fratturato. Quando l'impronta digitale dell'omicida o del ladro, scoperta sul luogo del delitto, è visibile, perché è stata lasciata da un dito insanguinato, o sporco, o perchè il polpastrello si è appoggiato su un vetro polvenso lasciandovi la traccia, il compito dell'investigatore consiste nel fissare l'impronta, acciocchè non scompaia, con metodi che sarebbe troppo lungo qui esporre, nell'ottenerne un ingrandimento fotografico, e nel procede infine, sia alla ricerca del casellario delle schede ove si raccolgono le impronte dei recidivi, sia al confronto con le impronte digitali degli individui o dell'individuo arrestati come sospettati d'aver preso parte al dramma criminale. Tali casi si presentano assai frequentemente: possediamo a questo proposito una grandissima quantità di documenti fotografici rappre-