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chiesastico e di una preghiera con la bellezza della figura umana; che tenta di riprodurre quel sentimento vago fluttuante che è carattere fisionomico della musica, con l'espressione mistica delle figure oranti, e l'armonia e la musicalità, con la nobiltà della linea e della bologna - pinacoteca. “L'estasi di Santa Cecilia„ di Raffaello. composizione; e così nell'Apollo che suona il violino dello stesso Raffaello, la ricerca della linea è chiara ed evidente.

Solo in un artista, nel più felice e misterioso, nel più profondo e fortunato pittore, nel Giorgione, un'altra preoccupazione pare lo guidi oltre a quella linea e della nobiltà della figura umana (con le quali l'artefice soleva rendere l'espressione musicale), e cioè la preoccupazione del sentimento.

Il Giorgione tenta di dar alle figure e nell'atteggiarsi del viso e nelle movenze, l'espressione, non intesa nel suo significato peculiare, come lo dette il Raffaello della «Santa Cecilia», e che può essere dolore o piacere, estasi religiosa o sensuale, ma il sentimento speciale ed unico che in ogni temperamento squisito, suscita un'audizione musicale; egli tentò quindi di rendere pittoricamente l'accento di bellezza che ha in sé la musica e quel sentimento di vaghezza e di rapimento che solo quest'arte vaga ed indefinita può dare. E davvero in quel gruppo di musicisti così semplice e pure cos' austero di linea, sia in quello che a sinistra suona il violino, sia in quello che suona l'organo e volge la testa quasi a dimostrare l'intollerabilità dell'impressione violenta, o nel vecchio del primo piano, in tutti è palese il sentimento che ne anima il viso, sentimento dato da un'armonia perfetta ed alta; e codesta impressione desterebbe il quadro ancorchè mancasse in esso la figurazione degli strumenti musicali che ne aiuta e intensifica il risultato. Nelle figure è così alta la rappresentazione del rapimento dato dalla musica, di quella febbre ardente che è febbre cerebrale e febbre di sentimento; ed è così alta e profonda la differenziazione dell'impressione che nei tre personaggi del «Concerto» determina la musica, da fari restar compresi di religiosità dinanzi ad una così alta potenza d0arte e ad una significazione così profonda e vibrante.

La spensieratezza gioconda che ingenera la musica nell'adolescente a cui la vita s'apre piena di promesse e di visioni luminose di gloria e d0amori, la gravità un po' triste e severa che denota nell'uomo maturo, ancora qualche speranza nelle gioie della vita dopo le amarezze ed i disinganni, la triste e rassegnata espressione del vecchio che nulla vede innanzi a sé e per il quale la vita non ha più né segreti né fiori, ma che pur nella musica trova conforto e serenità, costituiscono un accento di così suprema bellezza, quale nessun altro artista al mondo ha mai saputo darci.

E codest'opera suprema ed altissima d'arte, è l'unica della Rinascenza che abbia in sè tutti gli elementi della modernità e nella quale l'artista abbia condensate l'irrequietezza sentimentale e l'ardente passionalità dell'uomo e specialmente dell'uomo moderno; codesta è l'unica opera che percorra l'ideali dell'arte moderna condensandone i caratteri e le finalità di una figurazione così perfetta da poter