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IN MEMORIA 171

A Parigi, il librettista Edouard Blau, autore di Chanteur Florentin, Coupe du roi de Thulé, Bathylle', le Cid, le Chevalier Jean, lancelot du Lac, Roi d'Ys, Dante, Werther, Jacquerie, Beaucoup de bruit pour rien, Zaïre.

A Brescia, a 80 anni, il pittore Giuseppe Ariassi, direttore della Pinacoteca Tosio. Era allievo di Francesco Hayez.

A Parigi, Madame Dosne, sorella della moglie del primo Presidente della III Repubblica Francese Thiers.

Ad Alessandria, a soli 35 anni, il pittore Ottone Giacomo, allievo dell'Accademia di Milano. Era autore di lavori spregevoli, che presentò anche ultimamente alla Esposizione internazionale d'arte a Venezia.

A Chiswick è morto, a 67 anni, il ben noto scrittore inglese Carlo Merivale.

A Parigi M.me Desvallières nata Legouvé, figlia del celebre drammaturgo Ernesto Legouvé.

Lo scrittore inglese William Sharp, nato nel 1856 in Iscozia e che era riuscito a nascondere a tutti il proprio nome adottando rigorosamente il pseudonimo di Fiona Macleod, è morto solo e ignorato in Sicilia.

A Vercelli, l'avv. Antonio Borgogna. Fu persona molto benefica; possedeva una galleria di oggetti d'arte e di storia. Ogni anno spendeva decine di migliaia di lire in acquisti di opere artistiche. Nel suo testamento lasciò per legato alla beneficienza un milione di lire. La sua memoria rimarrà cos' eternamente gradita.

A Parigi, a 72 anni, Raffaele Guglielmi, romano, che fu reputato incisore di cammei, Fece con Garibaldi tutte le compagne dell'indipendenza, ed ebbe la medaglia al valore militare . Era suocero a Lodovico Schisa, corrispondente parigino del Giornale d'Italia.

A Sarnico è morto di polmonite, a 82 anni, l'attore drammatico Enrico Duse, zio paterno della grande Eleonora. Da Guastalla, dove viveva da tempo a riposto, il vecchio attore si era recato a Sarnico per salutarvi l'altra sua nipote Elisa Duse-Vitaliani, cugina di Eleonora Duse e di Italia Vitaliani.

Enrichetta Covi, la ottantacinquenne attrice che condivise gli allori con Moro-Lin, con Gallina, con la Zanon-Paladini, con Benini e con Zago, fu trovata morta a Verona nel povero letto che i di lei padroni di casa le avevano affidato in una misera stanza in vis Sucinari. Dopo la via del palcoscenico, trascorsa fra gioie e dolori, tra speranze e sconforti, vedova del pur distintissmo caratterista Covi, s'era ritirata a vita privata, sola, senza risorse, senza più nulla, se non una piccola pensione largita a lei con encomiabile fratellanza dal cav. Zago.

A Milano morì Felicita Morandi, scrittrice ed educatrice di altissimo merito. Ella visse e lavorò per la gioventù; a questa dedicò il suo primo lavoro, Ghirlande di fiori, una raccolta di versi forti e gentili per l'infanzia e l'adolescenza.


agostino salina. Il 14 gennaio è morto in Bologna il conte Agostino Salina, nato in quella città il 28 agosto 1830. Fu uomo operoso che, non soltanto dedicò per mezzo secolo la propria attività alle pubbliche amministrazioni, ma fu altresì intelligente ed appassionato mecenate e cultore dell'arte musicale. Da pochi mesi aveva rinunziato all'ufficio di cive-presidente della Direzione degli spettacoli a quel teatro Comunale — ne è presidente il Sindaco pro tempore — dopo averlo tenuto per più di trent'anni, durante i quali furono messi in scena a quel teatro spettacoli di straordinaria importanza.

Per un non minore periodo di tempo presiedette altresì la Società del Quartetto, e da quanto, per amore di non opportune novità, si volle dare il commiato all'antico Consiglio direttivo, la Società non ha davvero prosperato.

Nel 1859 fu deputato all'Assemblea delle Romagne; nel 1866 assessore nella Giunta presieduta dal conte Gioacchino Pepoli; presiedeva ancora gli Asili infantili, il Monte di Pietà ed altre amministrazioni cittadine. Dal suo primo matrimonio con una marchesa Mazzacorati ebbe un figlio, il conte Luigi Salina, esso pure appassionato musicista ed autore di varie composizioni.

A Milano morì improvvisamente il cav. Vincenzo Forcella, impiegato alla R. Biblioteca di Brera, istoriografo emerito che si rese assai benemerente in special modo da questa nostra città alla quale dedicò ogni sua perseverante e amorosa e paziente energia d'indagine ora raccogliendo e illustrando le iscrizioni delle sue Chiede e di altri edifici (Iscrizioni delle Chiese e degli altri edifici di Milano), ora trattando delle Industrie e del Commercio a Milano sotto i Romani, ora tratteggiando di Milano la vita nelle sue diverse manifestazioni durante il XVII secolo (Milano nel secolo XVII), ora della Galleria d'arte moderna ch'è nel nostro Castello Sforzesco, tracciando una sagace ed anche artistica Guida, ora raccogliendo rare Notizie storiche sugli intarsiatori e scultori di legno che lavorano nelle Chiese di Milano dal 1141 al 1765. Tutti questi lavori stanno a provare la sua laboriosità durata attraverso le faticose indagini dei documenti ed il battagliare dei dubbi d'indole storia od estetica. Come uomo il cav. Forcella fu d'un'espansività fratellevole, uomo senza pretese, senza ostentazioni, senza ambizioni, epperò non ebbe sempre provvidente la fortuna, che più generosa senza dubbio egli avrebbe meritato.