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20 | ARS ET LABOR |
In una oscura stanza, immersa in una penombra un po' verdastra, un giovane siede al cembalo, suonando, e di lui appare solo un mezzo profilo; più in là una signora seduta al tavolo, ed una bambina grave e raccolta ascoltano intente la musica.
La signora è patita e dolente, ed è come smarrita nella marea saliente delle ricordanze che la musica ridesta e che si accavallano e passano nell'animo quali passeri garrenti, disviati dal turbine: ella si abbandona in un atteggiamento di supremo sconforto sull'ala della musica che sgorga dallo strumento, e sogna e soffre, ed è triste di una tristezza malata ed irrimediabile.
Nulla di più intenso di codesto dramma in cui due soli sono i personaggi (poichè la tristezza della bimba è tristezza riflessa): la donna sofferenze, a cui la musica rincrudelisce chi sa quale dolore insanabile, e la musica che quasi si materializza, che si trasforma in una «drammatis persona» che soffre e fa soffrire, che piange e fa piangere.
E la musicalità del quadro è data principalmente dal colore, ed è il colore che intensifica il dramma sentimentale; è quella tonalità bassa e cupa che si basa sopra un solo accordo dei più tristi fra i colori, il nero ed il violetto intersecati da una tinta verdastra, che rende più ardente l'accento lirico che avvolge tutta la tela.
«concerto» di de carolis adolfo Codesto altissimo e nobilissimo artista è un fervente adoratore della musica; e molti dei suoi quadri derivano come ispirazione da essa: e come le «Ricordanze» della III Esposizione, così quello della II «Accordi» che era di una profondità e di una intensità eccezionali; il quadro è semplicissimo e per linea e per colore e rappresenta una figura di signora in nero che suona il violino, ma pure l'osservatore intuisce che l'anima di quella donna si libera sugli accordi sognando.
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La musicalità dell'opera pittorica moderna si basa sempre ed esclusivamente sul colore, e sia in letteratura come in pittura, vere e proprie scuole, derivano dalla teoria di dare cioè o col colore o con la parola, ciò che dà soltanto la musica, teoria che si fonda principalmente sopra a quei fenomeni che io chiamo «le trasposizioni delle sensazioni».
E di codesta musicalità coloristica è ricco il quadro di Alexander «Il Piano», un quadro quasi monocromo, una sinfonia sopra una sola gamma che è risonante di vita e di passione.
E sul colore Frank Branguyn basa il sentimento delle sue opere e subordina sempre l'espressione e la musicalità all'intonazione generale; ed è esempio perfetto di questo suo procedere il quadro «Musica» che rappresenta due pastori che suonano due umili e primitivi strumenti, la zampogna e la tibula, e che per il suo colore, un rapporto tra un azzurro ed un verde intensi divisi e resi più