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contratti più duraturi e a Compagnie più equilibrate, fra gli elementi che lo compongono, combattendo lo sconcio di un solo attore o di una sola attrice notevoli circondati da guitti e da artisti mancati. La pluralità dei buoni elementi in una stessa Compagnia ha, tra gli altri effetti, quello di sviluppare in ogni comico non soltanto le sue qualità individuali ma anche l'osservanza ininterrotta dei rapporti con la recitazione dei colleghi, di cooperare all'affiliamento della Compagnia.

l'ultimo arrivo a barcellona (dal foglio barcellonese: “La esquella de la Torratxa„ gennaio 1906).

Teresa Mariani, che è nel nuovo triennio tra i pochi capocomici rimasti fedeli a questa dignità professionale, ha visto l'istinto dell'affiatamento con gli attori che le recitano intorno e sono intellettualmente beneficati dalla sua irradiazione artistica. Ne è prova recentissima Vittorio Zampieri, salito a poco a poco senza chiassi nella sua recitazione, da discreto attore comprimario fino alle creazioni d'alta commedia di cui ci diè a giudicare lo scorso autunno quando fu nell'Ovile del Bernstein, nei Dieci minuti di fermata del Duval, nella Voragine dello Zambaldi, un interprete assolutamente rinnovato e particolarmente favorito dagli applausi del pubblico.

La nota biografica è quella che meno conta in uno studio sull'arte di Teresa Mariani, che appartiene al palcoscenico con tutta la forza di una dedizione ereditaria. Che cosa importa sapere, per esempio, che è piemontese se abbiamo veduto che è italiana — trionfalmente italiana! — in tutte le ore in cui ci appartiene come artista? Che cosa importa la cifra precisa dei suoi anni (ne ha trent'otto) se è giovane: giovane per tutte le creazioni del suo repertorio e per quelle specialmente che hanno qui servito a dimostrare quale posto essa occupi nella famiglia dei comici?

Bambina, sentì l'ebbrezza della vita errante quando i genitori suoi accompagnavano la Ristori nei viaggi all'estero, ed ebbe le parti ingenue del repertorio.

Giovinetta, dopo le piccole prove in provincia, fu chiamata a recitare (non aveva ancora quindici anni!) le parti di prima attrice giovine a fianco di Giacinta Pezzana. Passò poi nelle Compagnie di Ermete Novelli e del Pasta con la Tessero che, ammirando la sua arte interpretativa, le consigliò di affrontare il ruolo di prima donna assoluta. La Mariani seguì il consiglio e andò, con apposita Compagnia, in Egitto. Per un triennio fu in compagnia con Cesare Rossi: poi con il povero Garzes, e in questa nuova “combinazione„ s'incontrava con Vittorio Zampieri che la sposò. Il colpo di rivltella con cui il Garzes poneva fine in Trieste ai suoi giorni decise la signora Mariani e lo Zampieri ad assumere il capocomicato. E da quel momento la Compagnia Mariani-Zampieri ha al proprio attivo due viaggi nell'Argentina e nell'Uruguay, due nel Messico, due all'Avana, parecchi in Ispagna, tutti trionfali.

Per il lettore che non s'accontenti di questo, restano le illustrazioni fotografiche. Gli giuro che sono fedelissime, di fresca data e contengono tutto ciò che il critico non ha saputo aggiungere.

Renzo Sacchetti.