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LA FIGLIA DI LADY ROSE 29

Ma egli soffriva, aveva sempre sofferto, della riserva gelosa che, in Julie, malgrado il suo fascino, mostrava una tendenza innata al mistero ed all'intrigo.

E vedendola scambiare alcune parole con Warkworth, gli parve di scoprire fra di loro i segni di una relazione segreta. Come aveva arrossito bruscamente, e come brillavano i suoi occhi!

Warkworth non gli concesse però il tempo di studiarlo a lungo; fece il giro della sala parlando con questo o con quello; indi col pretesto che partiva l'indomani mattina per tempo per Parigi, si accommiatò da Mademoiselle Le Breton.

— É vero, partite domani — disse Montresor alzandosi. — Ebbene! buona fortuna! buona fortuna!

Anche il generale Fergus si avvicinò. Tutta la sala s'animava e gli ultimi invitati rimasti circondarono il giovane ufficiale. Perfino la Duchessa sembrava sgelarsi visto l'imminenza di quella partenza. Dopo tutto, quell'uomo andava a servire il suo paese!

— Non sarà un giuoco da bambino quella missione, ve lo assicuro — avevale detto il generale Fergus. — Warkworth avrà bisogno di tutte le sue facoltà mentali e fisiche!

Alto e snello, d'un'eleganza giovanile nel suo inappuntabile abito da sera, Warkworth riceveva quella ovazione con un piacere evidente ch'egli si sforzava di dissimulare secondo la maniera inglese. Era molto pallido al suo entrare. Ma le sue guance si colorirono quando Montreror gli strinse cordialmente la mano, quando i due generali gli augurarono un viaggio felice, quando Sir Wilfrid gli affidò un messaggio scherzoso per l'addetto d'affari britannico in Egitto, e quando le signore presenti gli prodigarono quegli sguardi lusinghieri d'ammirazione che ogni donna tiene in riserva per il coraggio. Julie non prendeva parte a quelle dimostrazioni. Si teneva in disparte silenziosa.

— Essi si sono già salutati — pensava la Duchessa, con un sussulto che non potè frenare.

— Tre giorni a Parigi? — disse Sir Wilfrid. — Una quindicina in viaggio verso Denga — e poi, quanto tempo prima di partire per l'interno?

— Oh! tre settimane per radunare i portatori ed i viveri. Stanno già organizzando la carovana- Dovremmo metterci in marcia verso la metà di maggio.

— Un cattivo mese — osservò il generale Fergus crollando le spalle.

— Sfortunatamente gli affari non aspettano. Ma sono già corazzato di chinino — rispose Warkworth ridendo — o meglio lo sarò, quando giungerò a Denga. Addio! Arrivederci!

Un momento dopo era scomparso, Mademoiselle Le Breton gli aveva dato la mano, augurandogli il «nuo viaggio» come tutti gli altri.

La comitiva di sciolse dopo questo. La Duchessa abbracciò Julie con tenerezza speciale: Delafiels le strinse la mano, i suoi occhi gravi e buoni le diedero un lungo sguardo, di cui essa non si accorse. Meredith le rinnovò i suoi consigli, mezzo affettuosi e mezzo irritati, di prendersi un po' di distrazione e di riposo. Mrs. Montresot le prodigò delle effusioni banali. Solo il saluto di Montresor fu piuttosto freddo e impacciato. perfino Sir Wilfrid era un po' commosso senza sapere il perchè; giurò a sé stesso che il suo rapporto dell'indomani a Lady Henry non conterrebbe esca alla sua malignità; ed in cuor suo perdonò a Mademoiselle Julie le sue piccole menzogne.

CAPITOLO XVIII.


L'ultima carrozza di era già allontanata da venti minuti. Julie aspettava ancora nella piccola anticamera; andava e veniva lentamente sul pavimento di piastrelle bianche e nere.

Qualcuno bussò lievemente alla porta d'entrata.

Essa aprì. Warkworth comparve sulla soglia. Dietro di lui la luna altissima proiettava un raggio brillante nell'anticamera semibuia, ove tutto era spento tranne un debole lume. Julie gli additò la sala.

— Vengo subito. Lasciatemi dire a Lèonie di non coricarsi.

Aprì la porta della sala da pranzo. Madame Bornier lavava e riponeva le tazze ed i bicchieri che avevano servito pei modesti rinfreschi di Julie.

— Lèonie, non andare a letto, te ne prego! Il maggiore Warkworth è qui.

— Quanto si fermerà?

— Una mezz'ora forse.

— É già passata la mezzanotte.

— Lèonie! Egli parte domani!

Tre bien. Mais sais tu, ma chère, ce n'est pas convenable ce que tu fai la!

E la maggiore delle due sorelle di latte, alzando il capo, guardò l'altra in pieno viso. Sui suoi rozzi lineamenti si leggeva l'ansietà del cane da guardia e una fiera ed affettuosa protesta.