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Pagina:Arturo Graf - Le Danaidi.djvu/114

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102 LA. LEGGENDA DI ECCARTO Canzoni empion gli augei la solitaria Valle e il sacro manier. Scoppia nell’aria Delle campane fragorose il tuono, E in alto e lunge il giornante suono Via pei deserti gioghi e le profonde Gole corre inesausto e si diffonde. Sublime in fondo alla maggior navata, Sotto l’aguzza volta accavalcata, Nella penombra mistica l’altare Come un’accesa vision compare; Splendono fra gli sculti, erti pilastri L’argentee lampe in somiglianza d’astri; Dai gran vetri dipinti, in varia luce Di sfavillanti gemme, il sol traluce. Entrano in fila salmeggiando i cento Frati. Solo, davanti al sacramento, Eccarto si riman. D’un piviale D’oro vestito, entra il priore e sale Maestoso all’aitar. Principia il santo Mistero: un dolce e doloroso canto L’organo scioglie nel silenzio, e denso S’alza il vapor dell’odorato incenso. Dalle man del priore Eccarto il lieve E bianco pan degli angeli riceve;