Pagina:Arturo Graf - Le Danaidi.djvu/91

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l’organetto 79 L’ORGANETTO Hai tu la notte mai, giacendo in letto Fra sonno e veglia a tard’ora sospeso, Hai tu la notte mai da lunge inteso Singhiozzar nella strada un organetto? Singhiozzar lento, affaticatamente, Un’aria dolce che piange ed implora, Un’aria udita da fanciul sovente E non scordata più dopo d’allora? Sono povere note di soprano Un po’ rauche, un po’ rotte, un po’ stonate; Ma singhiozzan nel bujo e di lontano Così dolenti, così sconsolate! E tu pensando ai dì fuggiti, al santo Riso materno, ad un perduto amore, Piover ti senti giù dagli occhi il pianto, Senti una lama che ti passa il core.