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una nocciuola; ma perchè vi si appiccichi bone, fategli l’ imposto con la punto di un dito bagnata nell’acqua. Dopo dorateli col rosso d’uovo, copriteli con un coperchio di ferro con qualche carbone acceso sopra onde lievitino nuovamente; ma raddrizzate la pallina se durante il rigonfiamento del brioche minaccia di piegar troppo da una parte, e infine cuocetoli al forno o anche al forno di campagna.

Con questa dose potrete ottenerne 10 o 12, ma meglio è di metterli, invece che liberi nella teglia, in degli stampini appositi che allora riescono di forma più regolare e fanno più bella figura: ma tanto la teglia che gli stampini dovete ungerli col burro e infarinarli.


421. - Pasta Margherita

Avendo un giorno, il mio povero amico Antonio Mattei di Prato (del quale avrò occasione di riparlale), mangiato in casa mia questa pasta ne volle la ricetta, e subito, da quell’uomo industrioso ch’egli era, portandola a un grado maggiore di perfezione e riducendola finissima, la mise in vendita nella sua bottega. Mi raccontava poi essere stato tale l’incontro di questo dolce che quasi non si faceva pranzo per quelle campagne che non gli fosse ordinato. Così la gente volenterosa di aprirsi una via nel mondo coglie a volo qualunque occasione per tentar la fortuna la quale, benchè dispensi talvolta i suoi favori a capriccio, non si mostra però mai amica agl’infingardi e ai poltroni.

Farina di patate, grammi 120.
Zucchero in polvere, grammi 120.
Uova, N. 4.
Agro di un limone.