intellettiva e immortale, essenzialmente diversa
dalle anime che la precedettero. La creò capace
di apprendere l’Essere, la Verità, e d’amarla, di
amare ciò che non ha corpo, un’Idea, un Invisibile.
La creò dominata dal concetto di causa, dalla necessità
di attribuire a ogni fenomeno una causa,
la creò capace di temere e di amare le credute
Cause delle cose, E poichè la creò tale fin dal principio,
prima che esistesse, con un azione universale
e continua, il fine della Creazione traluce in
una forma logica all’intelletto umano che scruta e
medita le proprie origini. Quando ci si fa della
creazione dell’uomo un racconto insopportabile,
nel nostro tempo, dalle intelligenze colte e ci si
prescrive di onorare Chi ci ha fatti a quel modo,
si amalgama il principio stesso di ogni obbligo
religioso e morale a una materia ripugnante. Perciò
l’obbligo religioso e morale viene facilmente respinto
dall’orgoglio umano, dall’intelletto superbo
che in sè solo confida. Noi, evoluzionisti cristiani,
affrontiamo questa superbia, per la stessa verità,
con armi diverse, e la costringiamo, deposti i facili
sdegni, a difendersi, Noi teniamo ricomposto in
pugno lo spezzato Libro della Vita, dove leggiamo
scritto a grandi lettere di luce che Iddio ha creato
perchè la sua creatura lo intenda, lo ami e lo glorifichi.
La prima lettera incomincia all’origine del Pia-