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106 Atlandide


O fosse il lor sentore o un semiserio
     Tiro di qualche spiritello arguto,
     Mentre sfilan costoro, eccoti Esperio
     Caccia un sonoro, improvvido sternuto:
     Un urlo, un salto, un chiasso, un putiferio
     Fa quell’armento allor come un sol bruto;
     Fermasi anch’esso e i peli arruffa il mostro,
     E mugghia: Minacciato è il regno nostro!

Odo un certo stormir tra quella macchia
     Anzi un uom che sogghigna indi s’affaccia:
     Su, Frugolo, Frinzel, Tappo, Cornacchia,
     Date all’audace schernitor la caccia!
     A tal comando chi strilla, chi gracchia,
     Chi freme, chi bestemmia, chi si sbraccia,
     Chi ritto su due piè contro l’usanza
     Smanaccia all’aria, ma nessun si avanza.

Sangue d’un buaccion! con quanto ha fiato
     Grida allora Taruol di Rogantino,
     S’anco ci fosse il diavolo in agguato,
     Sgranocchiar me lo vuo’ come un grissino!
     E benchè zoppo fosse e infranciosato,
     Messosi a capo d’un drappel suino,
     Alla macchia sen va con fiero incesso,
     Non però troppo, a dire il ver, da presso.