Pagina:Atlantide (Mario Rapisardi).djvu/24

Da Wikisource.
24 Atlantide


Sì disse, e sciolto il trepido vapore
     Che l’avvolgea come ceruleo velo,
     Donna apparì, se non che lo splendore
     212Di sua beltà parea cosa di cielo.
     Dolcemente tremò d’Esperio il core
     Quale al novo mattin florido stelo;
     E poi che l’ombra, onde il dolor l’avvolse,
     216Diradata si fu, la voce sciolse:

O caro aspetto e lacrimato (e ancora
     Che in sembianza mortale or ti consenti,
     Se in te pietà più che beltà si adora.
     220Dirti cosa divina anco mi assenti!)
     Dolce è il sorriso tuo come d’aurora,
     Qual musica d’amor leni gli accenti;
     Sul mio gelido cor passa il tuo fiato
     224Qual tiepida corrente in mar gelato.

Alla promessa tua, vedi, s’avviva
     Disciolto il ghiaccio in liquidi cristalli;
     L’onda che s’impietrò corre alla riva,
     228Lieta balzando in amorosi balli;
     Un fremito di verde, un’aura viva
     Di fragranze e di canti empie le valli;
     I miei pensieri a te si levan tutti
     232Qual sotto al bacio della luna i flutti.