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26 Atlantide


O generoso core ad amar nato,
     Di pietà, di speranze e d’onor pieno,
     Per ogni bacio tuo strali t’han dato,
     260Per ogni piaga tua fiele e veleno;
     Ma dagli strazj suoi purificato
     Tempio dell’Ideal fatto è il tuo seno;
     Nel tuo nobile cor, come in sua reggia,
     264La redentrice Carità troneggia.

Qui, dove il male e la sventura alligna,
     Tu straniero t’avvolgi ed incompreso;
     Fra gente abjetta all’altrui bene arcigna
     268Solo è il tuo core all’altrui bene inteso;
     Ben è virtù dell’indole benigna,
     Se fra tanta viltà rimani illeso,
     E in un mondo di stolti e di cattivi
     272Al Ver soltanto e alla Giustizia vivi.

Ma dall’alata fantasia condotto
     In un cielo di sogni e di splendori,
     Del secol vecchio ad ogni vizio rotto
     276E dell’altrui viltà troppo ti accori.
     Lascia, o cor generoso, al vulgo indotto
     Il gemer vano in su’ presenti errori:
     Età nova s’appressa; i volti infidi
     280Smaschera a’ turpi morituri, e ridi!