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la vera democrazia 5

II.

L’umanità primitiva è democratica. Quando Adamo vangava la terra ed Eva filava, dice un proverbio inglese, non v’erano gentiluomini. Ma già vedete subito, nel fatto di Caino, la prima aristocrazia della forza; presto si affermano e si sviluppano le differenze; il pesce grosso mangia il piccolo, e quando, all’uomo abituato alle dolcezze delle frutta e dei prodotti del suolo, ripugna divorare così crudo e sanguinante il suo simile, lo vende schiavo. Pure nel seno della tribù primitiva dura una cotale uguaglianza che Rousseau ammira, ed anche a qualche viaggiatore moderno parve idillio di pastori innocenti e felici. Altri, meno allucinato dalla teoria, potrebbe ravvisarvi in azione certi romanzi paurosi degli anarchici moderni. Avete udite forse le confessioni di quelli condannati a Lione: non più famiglia, non proprietà, nessuna autorità, nessuna legge, nessun freno agli istinti; e abbasso gli inganni della religione, le corruzioni dell’arte, le disuguaglianze della civiltà. Fatica sprecata ricostrurre questi romanzi davanti alle Assise: basta andar tra i Niam-Niam, per esempio, vedremo impallidire gli stessi ideali, dinanzi ai colori forti, vivi, sfacciati della realtà, I Niam-Niam, la sono tutti eguali per davvero: vivono nella più completa nudità, appollajati sugli alberi od accovacciati dentro ai fori scavati nel suolo od alle capanne di corteccie coperte di fogliame e mangiano quello vien loro sotto la mano. Nessuna idea di vita soprannaturale, che nemmeno adorano i feticci primitivi sbozzati in un pezzo di legno, deformi e paurosi iddii, d’altre tribù. Nessun vincolo sociale; al capo obbediscono come e quando loro talenta; se non piace, lasciano la tribù e vanno ad un’altra, o formano la nuova nella immensità della foresta. Nessuna idea di famiglia; amano come le bestie, giusto quanto è necessario, perchè la legge di natura si compia; se là femmina non vuol tenere il frutto, lo butta via, ed appena cresciuto nessuno più vi pensa, salvo non si presenti l'occasione di cavarne un profitto, di venderlo ai mercanti arabi. Di civiltà neanche l’ombra; le donne non volevano persuadersi che l’acqua avrebbe fatto andar via il fango dai guarnelli loro regalati da Piaggia; lo guardavano, lo guardavano cogli occhi fissi, imbambolati, paurosi, pronte a scappare come cerbiatti; e quando s’addomesticarono, vollero sapere che cosa era la scorza che lo copriva, e se era fatto come gli altri. Mi pareva, dice il buon Piaggia, d’essere in un Asilo d’infanzia.

Tale si presenta dovunque ai nostri occhi l’umanità primitiva;