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Pagina:Augusto Guerri-Artisti fiesolani-1911.djvu/11

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ARTISTI FIESOLANI 9


Visse pure allora il Cecilia che forse fu uno dei Ferrucci e che lasciò di sè gran traccia colla sepoltura, scolpita nel 1515 nella Chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini, di Messer Luigi Tornabuoni Gran Priore Gerosolimitano. «È scultura, dice il Vasari, di gran finezza e di risoluto magistero in ogni sua parte».

Pagno di Luigi Portigiani di Fiesole, nato nel 1406, scultore ed architetto, discepolo di Donatello, lavorò al fonte battesimale di Siena, e nel 1460 fece il disegno del palazzo di Sante Bentivoglio a Bologna. E Piero de’ Medici gli diè a fare per suggerimento di Michelozzo la cappella dell’Annunziata tutta in marmo.

Benedetto di Leonardo da Maiano nato nel 1442 e morto nel 1497 fece in S. Croce il pulpito magnifico di cui dice il Cinelli:

«Non è artefice che non lodi la bellezza che vi è singolare e non ammiri l’artifizio che vi è rarissimo. È bella l’architettura delle cornici delle colonne che mettono in mezzo le figure pertinenti alle azioni di San Francesco; ma è bellissima ciascuna storia e fatta con disegno e pulitezza che mostra il gran valore di questo mirabile artefice».

Fu pure architetto del palazzo Strozzi finito dal Cronaca e fece le figure nell’arco trionfale di re Alfonso in Castelnuovo a Napoli.

Suo fratello Giuliano nato nel 1432, architetto egli pure e maestro di tarsia, fece gli armadi con figure di Santi e di libri aperti, nella Badia fiesolana e quelli nella Sagrestia del Duomo di Firenze, di cui nel 1477 divenne capomastro dell’Opera.

Fu architetto dell’altare di S. Fina in San Gimignano, della loggia nel cortile di S. Damaso nel Vaticano, del Monastero delle SS. Flora e Lucilla di Arezzo, del palazzo del Capitano a Sarzana e di Porta Capuana a Napoli.

In Firenze, al secondo piano del Palazzo Vecchio, scolpì nella sala dell’Udienza e ornò di intarsi la porta colle mirabili figure di Dante e del Petrarca. Morì il 17 Ottobre 1490 a Napoli ove lavorava al palazzo di Poggio Reale ed al Castel Capuano per Alfonso Duca di Calabria e fu sepolto nella chiesa dei SS. Severino e Sofia.

Un terzo fratello, Giovanni, maestro di pietra, nato nel 1438 e morto nel 1478, lavorò insieme cogli altri due al grazioso tabernacolo della Madonna dell’Ulivo, ora nella Cattedrale di Prato.

Tutti tre son ricordati sulla loro tomba gentilizia in S. Lorenzo.

Clemente da Pontanicoago scolpì con Giusto da Settignano, nel secolo xv il bel sarcofago dell’abate Trinci, ora nel Museo Nazionale.

Giuliano di Taddeo da Pontanico continuò dopo la morte di Lo-