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138 autobiografia

Ercolani, era di loro conquista, e vi tenevano il loro quartiere. Comechè tutti i Turchi possano ritenersi civilizzati mediocremente, quelli lo erano meno degli altri, e probabilmente erano gente di mare e feccia della nazione. Avendo scacciati pochi Francesi da Sinigaglia, e quindi dato un po’ di saccheggio alla città, in quell’incontro l’uno rubbava il bottino all’altro, e se non poteva raggiungerlo lo stendeva morto con una schioppettata dietro le spalle. Alcuni incontrandosi con qualche specchio, ne restava attonito, si mirava lungamente con molti lazi, e poi lo rompeva a forza di testate. Gli altri violentavano i cittadini a comprare le cose rubate, e di tutto volevano un colonnato. Di un orologgio un colonnato, di un piatto di Argento un colonnato, di un orinale un colonnato. Forse nello scoglio nativo di questi barbari non si trovavano le stoviglie di coccio, e per questo gli orinali erano preziosi agli occhj loro.

Visitando in Sinigaglia il generale Skall tedesco, e comandante le poche forze austriache sbarcate, potei conoscere come talora si lasciano ingannare le menti più elevate, e quanta parte ha l’azzardo negli avvenimenti della guerra. Mi disse quel buon vecchio che il ministero austriaco si era fatto ingannare da rapporti falsi, e che loro si trovavano là esposti e traditi. Supponendo di trovare un esercito agguerrito, una Artiglieria sufficiente ed un assedio quasi ultimato, erano venuti con un pugno di gente quasi a riposare sugli allori già côlti, e inaspettatamente avevano ritrovato una massa di gente inesperta, nessun pezzo di artiglieria grossa, e l’assedio ad una distanza che appena formava la prima linea di circonvallazione. Maravigliarsi che i Francesi non isparpagliassero il campo come potevano fare a loro talento; per questo avere egli ricusato che la sua truppa prendesse parte all’assedio con poco onore delle armi imperiali, ed avere diretti al suo governo rapporti veritieri sullo