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del conte monaldo leopardi 141

assai vedendo lo sbarco di essi, dei loro cavalli bellissimi, e di tutto l’equipaggio. Mi piacque pure due giorni dopo schierati in bell’ordine sulla piazza della Madalena ove riceverono la benedizione dal Card. Onorati vescovo di Sinigaglia. Da questa città le truppe partirono per il campo d’assedio, avendone il comando supremo il Generale Froëilich venuto ultimamente, e sotto di lui i Generali Skall e Cnesevich. Mia moglie ed io tornammo a Recanati passando per Iesi.

LXIII.

Strage degli Austriaci.

Fratanto che l’assedio si va stringendo mi viene la fantasia di raccontare una novella. Sentitela. Due uomini contendevano per un vestito, e uno di questi uomini era vigoroso e forte, l’altro era debole. L’uomo forte disse all’uomo debole, cedimi quel vestito bonariamente poichè in ogni modo io sono più forte di te, e te ne spoglierò malgrado tuo. Rispose il debole, è vero, sento la mia inferiorità e conosco che il vestito resterà a te, ma se lo cedessi con le buone si potrebbe dire che io fossi un vile. Azzuffandomi con te perderò, ma tuttavia potrebbe essere che nella zuffa io ti facessi qualche male. Facciamo dunque così. Lascia che per mia convenienza io ti rompa un braccio, e dopo il vestito sarà tuo. L’uomo forte acconsentì. Collocò il braccio dove meglio piacque all’avversario acciochè il colpo non fallisse. L’uomo debole con un gran colpo di mazza glielo spezzò, e poi consegnò il vestito. Mi pare che voi leggitore crediate poco a questo racconto, ma ora vedrete se ho narrata la verità. Dopo alquanti giorni di assedio il Froëilich