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Pagina:Autobiografia di Monaldo Leopardi.pdf/195

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del conte monaldo leopardi 181

mente allo studio. Formare una biblioteca era più facile, trattandosi di spendere più che ingegno, danaro; e collo spenderne molto assai male, alquanto giudiziosamente e col profittare di alcuni incontri favorevoli o della cordialità degli amici ho radunata una libreria abbastanza considerabile per un privato della mia condizione, e per una città in cui non credo ne fosse mai altra migliore. .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     

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Non so che la famiglia nostra avesse mai soggetti letteráti, ma non ha mai dominato in essa lo spirito dell’ignoranza, e tutti i miei antenati ebbero più o meno qualche coltura.1 Tutti dunque lasciarono qualche libro, e mi pare di conservarne alcuni segnati col nome di Bernardino Leopardi, vissuto nella prima metà del 1500. Trovai pertanto in casa una piccola camera destinata alla libreria, nella quale stava qualche centinaio di tomi adatti agli usi più giornalieri.

«Il mio zio Pier Nicolò Leopardi, decano della cattedrale, poi vescovo di. Acona nelle parti infedeli, uomo istruito assai e grande amatore dello studio, aumentò bastevolmente l’avito retaggio bibliografico .     .     .     .     

Nell’età di dodici o tredici anni, appena mi capitò in

  1. Dalle Memorie domestiche ho rilevato che Pier Tommaso, nato nel 1409, figlio di Pietro di Vanne fu «literato, fortissimo et usato nel mestiere dell’arme et in offici et magistrati, in tanto che in toga et bello famoso.» E un secolo prima, o già di li, vivea un Ciocotto, figlio di Monalduzzo, che avea titolo di Dottore, titolo che poi vediamo rinnovato nei secoli XVI, e XVII in Bernardino di Orazio, in Paolo di Pier Leopoldo, in Pier Nicolò di Paolo ecc. C’incontriamo poi ad ogni passo, cominciando dal secolo decimoquarto in giù, in Magistrati, in Legati, in Priori, in Revisori di statuti, in Canonici, in Religiosi (tra’ quali va ricordato un Pier Nicolò, morto nel 1591, che fu compagno di s. Filippo Neri); il che addimostra davvero che il seme della coltura nella famiglia Leopardi qualche buon frutto lo ha dato in ogni tempo.