Pagina:Avifauna italica, primo resoconto.djvu/517

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Lucca {Martorellij Gragnani); comune anche al ripasso (Fon- tebuoni). Comune di passo e nell'inverno nel distretto di Fauglia, Pisa {Ott) ; scarso assai in primavera, più abbon- dante in ottobre, specialmente nella seconda metà, nel di- stretto di Lavajano {Pai^asogli)] nidifica in Val d'Era {Degli Alessandri). Frequente al passo in ottobre-novembre e nel marzo nella prov. di Firenze {Lenzi, Turcìietti^ Fontebuoni) ; scarso nel distretto di Fiesole (GargioUi). Nel Casentino, Arezzo, è frequente nel passo d'ottobre, scarso in quello di marzo; vi nidifica (Beni^ Pauer); vi è anche sedentario {Fio- rini). Abbondante di doppio passo e anche sedentario in Val di Chiana {Griffoli). Cosi nel distretto di Sarteano, Siena, ove agii ultimi di settembre od ai primissimi di ottobre comin- ciano a vedersi i primi branchi di Colombacci che in qualche anno sono numerosissimi. Nei dintorni di Sarteano si fa loro la caccia col fucile in varie località aspettandoli nelle ore del passo, che sono generalmente quelle della mattina e talvolta ' anche verso sera, ma allora sempre in minor numero. Qual- che volta è stata fatta con discreto successo anche la caccia coi cosi detti volantini o richiami sulle cime degli alti cerri. Ma dove questa caccia è molto in uso è nei monti dell'Um- bria; ed anche più vicino cioè nel Comune di Chianciano, vi è una celebre caccia dei Colombacci presso una Villa detta Poggio alla Sala della famiglia Casuccini. I caccia- tori locali distinguono i Colombacci in Collaroni e Colom- bacci di passo, ed affermano che i Collaroni sono i Colom- bacci stazionari ; questo evidentemente ha relazione invece coli' abito degli adulti e dei giovani. I Colombacci che pas- sano dai monti di Sarteano sarebbero quelli dei quali parla il Savi, citato anche dal Salvadori, quando dice: « Entrano » in Toscana varcando l'Appennino; alcuni continuano il » loro viaggio verso mezzogiorno seguendo questa catena » di montagne; ma un gran numero si porta verso ponente, » e riunitisi sugli alberi della montagna di S. Fiora, tutti » si dirigono verso il monte Argentare, passando sulle » folte boscaglie che guarniscono 'il confine romano e to- » scano. » Questi dunque farebbero parte del ramo che va — 502 —