Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/621

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robinson crusoe 549

— «Non te lo dissi, Maria, che il nostro Dio, anche da stare lassù, avrebbe esaudite le nostre parole? È questo il libro che lo pregai mandarmi quando c’inginocchiammo tutt’e due fra le boscaglie. Iddio ne ha ascoltati e ci ha mandato il libro.»

Nel dir queste cose, lo traevano tanto fuor di sè e la contentezza del dono ricevuto e la gratitudine verso il donatore che gli scorrevano le lagrime in su le gote come ad un fanciullo che piange.

Restò attonita la selvaggia fatta cristiana e lo dovea, perchè corse in un equivoco che non isfuggì a nessuno di noi. Ella credea fermamente che quel libro fosse inviato dal cielo dietro la supplica di suo marito. Egli è vero che la providenza lo avea veramente mandato e che, intendendo la cosa in questo senso, la donna non avrebbe creduta una falsità. Certo, a quanto mi parve, non sarebbe stato difficile il rifermare per allora quella semplice creatura nella persuasione che fosse venuto espressamente un messaggiero dall’alto per portare quel libro a suo marito; ma si lavorava ad un’opera troppo seria per imbrattarla con illusioni, onde dissi alla nuova istruttrice:

— «Sarebbe un grave fallo il nostro se profittassimo dello stato intellettuale di questa nuova convertita, non ancora istrutta pienamente di tutte le cose, per darle a divedere il falso. Vi prego dunque farle capire come sia un parlar figurato l’affermare che Dio risponde alle nostre suppliche, ogni qual volta nel corso della sua providenza conduce le cose ad un fine analogo ai voti espressi nelle preghiere che gli facciamo; ma le insegnerete ancora che non dobbiamo aspettarci queste risposte per vie miracolose e poste fuori dell’ordine della natura; ed è anche questa una grazia della providenza medesima.»

E ciò fece l’amica della selvaggia a poco a poco, onde v’assicuro io che non c’entrò inganno di niuna maniera. Avrei creduta la più abbominevole delle colpe il solo tollerarlo. Ma la sorpresa di Atkins è difficile a descriversi, e nemmen qui c’era inganno sicuramente. Potrebbe giurarsi non esservi mai stato uomo al mondo grato ad un servigio prestatogli come lo fu egli per quella Bibbia, nè uomo che siasi allegrato tanto d’una Bibbia per un motivo migliore. Benchè questo Guglielmo Atkins fosse ne’ tempi addietro un verissimo rompicollo, un disperato, un furioso, un famoso malvagio egli fu ciò non ostante una lezione permanente per chi ha figli da educare; e la lezione è: che per quanto apparisca caparbio, insensibile alle