Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/726

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le strade ne sieno buone, ben mantenute e comode per chi vi cammina. Ma nulla m’infastidiva più del vedere tanta imperiosa audace superbia di quella genìa, accompagnata da altrettanta dose di crassa ignoranza e stupidezza, se bene talvolta il padre Simone ed io ce ne siamo ancor divertiti.

Per esempio, capitati in vicinanza di una villa situata a dieci leghe circa dopo Nang-King, spettante ad un gentiluomo campagnuolo, come lo chiamava il padre Simone, avemmo prima di tutto l’alto onore di fare a cavallo due miglia in compagnia del padrone della casa stessa. Area costui il portamento di un perfetto don Chisciotte, tanto era un miscuglio di boria e di povertà. Vestiva un abito adattissimo ad uno Scaramuccia o ad un pagliaccio: una zimarra di sudicia tela di bambagia, da cui penzolavano due maniche, tutta frange per la vetusta e piena di buchi da tutte le bande; stava sotto di essa una camiciuola di taffettà unta e bisunta, che parea quella di un vero beccaio; onde sua signoria Chinese sarebbe servito benissimo di modello ad un artista, per rappresentar quell’animale che i pittori cattolici sogliono mettere a’ piedi di sant’Antonio. Cavalcava una rôzza