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I piedi dei poliziotti che avanzano per il corridoio.
Sul pavimento si trovano il pacco di Baulin ed i manifestini.
Rachele tutta rannicchiata sotto le coperte dorme del sonno profondo dei giovani e nulla la scuote.
Baulin si alza, in ascolto.
Perquisizione.
La finestra; il cielo; le stelle. Baulin salta sul davanzale.
Per la strada c’e poca gente. Un vecchio lustrascarpe Assiro vestito di stracci, pulisce le scarpe a un poliziotto. Questi dorme sulla panca. Improvvisamente si alza.
Baulin si getta dalla finestra del secondo piano. Cade per terra; si rompe una gamba.
II poliziotto estrae dalla tasca il fischietto e fischia.
Dal vicolo sbuca di corsa un altro poliziotto, carico di medaglie, molto basso, con un grande casco.
Il viso rosso, gonfio del primo poliziotto. Non ha il coraggio di avvicinarsi a Baulin disteso per terra, ma fischia con impeto.
Il vecchio Assiro con le lacrime agli occhi avvicina timidamente il suo baule verso la scarpa non ancora pulita.
La gamba rotta di Baulin. Baulin carezza la neve, sporca, gialla per l’urina di un cane.
I due poliziotti a pochi passi di distanza si preparano a gettarsi sull’uomo disarmato. Strillano, agitano le pistole ma finalmente si gettano su Baulin: uno lo tiene per la gola, fischiando ogni volta più impetuosamente, l’atro gli lega la gamba rotta con la cinghia.
La gamba di Baulin è rotta all altezza del ginocchio e palesemente storta.
Una stanza dell’albergo «Eroe Plewna». Al
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