Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/144

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mangiò — 138 — con visibile compiacenza, guardandomi maliziosamente in tralice col suo vispo occhietto. Altro che timidità ! Non aveva avuto neanche il gentile pensiero di domandarmi se vo- troppo dissimili dagli uomini. Un bel visetto piace, seduce, dispone l’animo alla benevolenza: ma guai se non è accompagnato dalla gentilezza dell’anima e dalla soavità dei modi ! Tutta la simpatia sfuma in un fiat ! Pure, la mia qualità di galletto e di ospite m’imposero di dissimulare la mia cattiva impressione: e col tòno della più corretta garbatezza dissi alla Fanny : — La signorina ha appetito? — Sicuro ! — rispose vivacemente — e se lei si compiacesse di condurmi in un posto dove levo favorire ! Il fatto, dico il vero, mi parve alquanto spoetizzante, e cal-

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,|J mò non poco i miei entusiasmi giovanili. I polli non sono, su certi tasti,