Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/148

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_ 142 — non flava noia a nessuno e passava tranquillamente le sue giornate al sole, facendo le fusa, così fu decretata la sua morte pel giorno di Pasqua. Non so se la giustiziassero allo spiede o in umido con gli spinaci: il fatto è che la poverina morì vittima del suo cattivo cuore e del suo pessimo carattere. III. Che cos’ è la noia ? Ieri fui ascoltatore involontario di un dialogo fra il mio padroncino e il signorino Alberto suo amico. Dico involontario, perchè quella di stare a udire i fatti degli altri m’è parsa sempre la più grande malacreanza che possa commettere un bambino.... un galletto, volevo dire. Ma ieri i due fanciulli vennero a discorrere nell’orto, proprio sotto il mio naso e parlavano con un tal tòno di voce, da farsi sentire a un chilometro di distanza. — A me il tempo passa assai presto e bene, — diceva Masino — dalle nove alle tre