Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/152

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ora melanconiche, che mi tengono occupato e m’impediscono perciò d’ annoiarmi. La noia! Ma perchè un bambino provi la noia bisogna che sia sordo o cieco: bisogna che egli non veda il cielo, le stelle, i fiori, le centinaia di creaturine che corrono tra l’erba, che guizzano nell’ acqua, che volano da albero a albero, da casa a casa, da nido a nido. Bisogna che egli non oda le belle storie che così graziosamente sanno raccontarci le farfalle, le rose, le lucertole e perfino le vecchie tartarughe ! Lo so: ci sono dei bambini che mi risponderanno: — A me le farfalle e le rose non hanno mai raccontato nulla.... — Può darsi. Bisogna sapere interrogare e aspettar con pazienza la risposta. Ora è un fatto che non tutti i bambini sono capaci di queste cose. Intanto, state a sentire un caso successo proprio a me. Giorni sono il padrone tornò a casa con un passerotto. Lo aveva trovato in un bosco delle Ca—