Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/180

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_ 174 — valiere un altro che, senza una fatica al mondo, abbia ricopiato su una tela quello stesso terreno e quelle stesse mèssi! Domando io se c’è coerenza!... Ma tornando al nostro argomento, io esorto i bambini a levarsi presto se vogliono procurarsi un’ora di vero e sano godimento. Quando mi destai, quella mattina tutte le campane di Firenze suonavano a festa. Era l’Ascensione. V. Il nemico. Quando Gigino finì di parlare, erano circa le tre pomeridiane d’una calda domenica di maggio. Tutto era quiete intorno a noi, si capiva che la maggior parte delle persone, compresi i miei padroni, erano a pranzo. Infatti un lieve venticello ci portava a intervalli gli odori complicati di carni arrostite, di fritture e di dolci. Io non so se altri condividerà la mia opinione,