Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/195

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ia — 189 — fredda e silenziosa. Nulla si era ancora destato fra le fronde o sull’erba. — Di certo mi sarò ingannato — pensai, e stavo per rientrare al coperto col desiderio di continuare il mio bel sogno, quando molto vicino a me risonò di nuovo il grido: « aiuto! » Tesi l’udito e capii , j che quella parola susa, tutta vizza e ammaccata, sulle cui foglie stava per arrampicarsi un grosso baco grigio, la cui vista faceva nausea e ribrezzo insieme. — Salvami da costui, o buon gallettino! — sussurrò flebilmente la povera regina de’fiori. — Dio te ne dia la ricompensa! — Non incomodiamo il Signore per così poco! — risposi scherzando. B in men che si dice, addentai il verme col becco e lo uccisi. prema usciva da.... un ammasso di spazzatura, ammucchiato a pochi passi dalla stia. Mi avvicinai, e scòrsi una povera ro- —