Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/211

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5 — Tenevano in mano una stampa che rappresentava una vasta pianura, inondata dall’acqua; due pulcini avevano trovato rifugio entro un grosso zoccolo di legno, che galleggiava sull’acqua come una barchettina. — Povere bestioline ! — esclamò il padroncino, guardando la stampa. — Via, via.... — disse il professore — non rimanere incantato su cotesta scena che, dopo tutto, può anche non esser vera. Riprendiamo piuttosto il discorso di poco fa. Vi sono dei pulcini orfani che sono sorvegliati con cura, alimentati con prudenza, riscaldati con amore e che diventano, col tempo, gallinette chiacchierine o galletti prepotenti. Questi sono i pulcini ottenuti dalle mamme a macchina — aggiunse ridendo. — Dalle mamme a macchina? Sarebbe a dire? — domandò Masino strabiliando dalla meraviglia, mentre mia moglie aveva dato una scossa convulsa. — Si tratta di macchine, dette incubatrici artificiali — proseguì il professore. Dall’uovo si può ottenere il pulcino an- — 206 —