di quella nazione, difenderne l’acquisto recente e dubbio ancora,
chiamando contro agli stranieri prementi altri stranieri che paiano
meno pericolosi. Perciocché io non so fino a qual punto sia lecito ai
reggitori sagrificare i pericoli certi de’ popoli presenti agli
incerti de’ popoli futuri, né fino a qual punto sia da apporsi a tali
reggitori il futuro mal preveduto. Ad ogni modo, se resta colpa
apponibile a que’ nostri antichi, ella non può apporsi certo da que’
moderni, grandi o popolani, governanti o governati, i quali caddero
nella medesima, fecero simili chiamate, e si lagnarono che non fossero
esaudite. Quanto al risultato poi, un’opinione la quale vituperasse in
ogni caso queste chiamate di stranieri contra stranieri, sarebbe certo
opinione molto imprudente, molto impolitica, molto improvida per li
casi futuri. — La chiamata di Gregorio III fu fatta a Carlo Martello,
il maggiore di que’ maggiordomi o pfalz-graf, o capi di gasindi, che
eran venuti crescendo presso ai re franchi «fa nulla»; a Carlo
Martello, che colle vittorie sui propri emuli, su’ grandi ribelli del
regno, e principalmente sugli stranieri maomettani, vinti in gran
battaglia a Poitiers l’anno 732, s’era acquistato nome e potenza di
capo della nazione franca, e quasi della cristianitá. A tal uomo fu
almeno men brutto ricorrere; e cosí bastò l’autorita di lui su’
longobardi alleati suoi, a salvar il papa e le cittá italiane. E cosí,
e l’uno e l’altre eran rimaste, od anzi cresciute nell’indipendenza,
quando morirono Gregorio III, Leone iconoclasta e Carlo Martello nel
741, e Liutprando nel 744. Del quale, non aggiugneremo altro, se non
che, or alleato, or nemico de’ papi e delle cittá, e de’ greci e de’
propri duchi, egli prese una volta Ravenna, toltagli in breve da’
veneziani sudditi greci fedeli quella volta; e prese parecchie altre
cittá, fra cui Sutri che donò a San Pietro e San Paolo, cioè alla
mensa di Roma, cioè al papa, primo esempio di tali donazioni. E resta
dubbio se serbasse l’altre e cosí accrescesse definitamente il regno.
Ad ogni modo, avendo egli, fin che le tenne, trattatele meno alla
barbara, e non ispogliati questi nuovi sudditi suoi, diventa certo
dopo lui ciò che era dubbio prima di lui: che questi romani
possedetter terre, furono territorialmente