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140 | libro quinto |
le parti guelfa e ghibellina, la debolezza d’Italia,
Italia aperta a nuovi stranieri, Italia divisa, anche dopo caduto ogni
nome d’imperio, tra nazionali e stranieri. — La storia di quest’etá non
fa che svolgere i primi de’ fatti qui accennati; tutta la rimanente, i
successivi. E chi tema nel nostro compendio la preoccupazione della
indipendenza, ricorra ad altri. La preoccupazione della indipendenza
fu pur anima di tutte le storie nazionali scritte da Erodoto o
piuttosto da Mosé in qua. Della sola storia d’Italia si fece sovente
un’apologia od anche un panegirico della dipendenza; sappiamo, almeno
in ciò, porci al par degli altri. Usciam dalla servilitá fino a questo
punto almeno di pronunciare e lasciar pronunciare la parola
d’«indipendenza», nella storia.
4. Continua. — Il novello imperatore romano rimase in Roma il tempo d’inverno che soleva in qualsifosse cittá, da Natale a Pasqua; e non tornovvi mai piú. Aggravato dall’etá o dalla dignitá, dimorò poi quasi sempre in Aquisgrana sua capitale vera, la nuova Roma o futura Roma, come trovasi allor nominata. Fece molte leggi dette «capitolari», meravigliose per quell’entrar ne’ particolari senza perdere i disegni, che è proprio di tutti i grandi. Guerreggiò pe’ suoi figli e capitani co’ sassoni, che soggiogò finalmente del tutto; con gli slavi, che tenne di lá dell’Elba; con gli unni-ávari, che spinse di lá della Theiss; co’ musulmani fino in sull’Ebro e sul Mediterraneo, dove costoro pirateggiavano; co’ normanni o danesi e scandinavi, che pirateggiavano sulle coste oceaniche. In Italia, Pipino re guerreggiò contra il duca di Benevento, ma senza frutto; contra greci e veneziani, con questo gran frutto per gli ultimi, che tra guerre e paci coll’imperatore occidentale, essi scossero piú che mai lor dipendenza dall’orientale. — Nell’806, Carlomagno fece una prima partizione de’ suoi regni tra’ figliuoli, Carlo destinato imperatore e re de’ franchi, Ludovico re d’Aquitania, e Pipino re d’Italia. Ma era destinato altrimenti. Morí Pipino a Milano nell’810, lasciando un solo figliuol maschio, Bernardo. Carlomagno fece una nuova partizione nell’811. Ma nel medesimo anno morí senza figliuoli Carlo il giovane, il primo e come pare il piú