municipali, dei «comuni» italiani. Ma il vero è, che questo
non fu se non un passo a tal libertá; e che, forse il nome, certo
l’essenza del comune (la quale fu d’aver governo indipendente dal
vescovo come dal conte) non vennero se non un cento anni appresso. 3º
Finalmente, Ottone e tutti i suoi successori usarono un modo tutto
contrario a quello de’ Carolingi, fondatori ed ampliatori della
potenza papale; la scemarono facendo piú che mai valere in effetto
quella che prima era poco piú che pretesa d’imperio, d’approvare e
perciò dirigere l’elezione dei papi; e cosí facendoli e disfacendoli,
a lor pro, a lor talento, simoniacamente. E cosí è, che continuarono
ad eleggersi papi cattivi, e d’uno in altro peggiori. — Nel 964 stesso,
morto Giovanni XII in Roma, onde egli avea cacciato Leone VIII, i
romani eleggon Benedetto e cosí rimangon due papi. Viene Ottone,
assedia Roma, v’entra; e deposto Benedetto, vi restaura Leone VIII; e
dimorato il resto dell’anno in Lombardia, torna a Germania. Ma morto
Leone, e succeduto Giovanni XIII, e turbandosi Roma di nuovo, e
sollevandosi alcuni signori per il re esule Adalberto, ridiscende
Ottone [966], viene a Roma, punisce severamente o crudelmente i
turbatori, e fa incoronare imperatore suo figliuolo Ottone II [967].
Quindi passa a mezzodí, dove continuavan quelle guerre, che ci
stancammo di menzionare ad ogni regno, tra’ principi longobardi di
Benevento e di Salerno, e Napoli, Amalfi e le altre cittá greche o
mezzo libere, e i greci che pur venivano di tempo in tempo a far
sentire il resto di lor signoria, e i saracini che or predavano ora
stanziavano tra tutto ciò. Or venner gli Ottoni di soprappiú a tentar
d’ivi estendere il regno-imperio. E perciò, oltre al guerreggiarvi,
Ottone I volle maritar suo figliuolo Ottone II a Teofania, figlia
dell’imperator greco. Liutprando vescovo (lo storico di questa etá) va
invano ambasciatore a Costantinopoli [968]. Continuasi a guerreggiar
quattro anni; poi conchiudesi la pace tra i due imperatori [971], e si
fan le nozze desiderate [972]. Ma tornato a Germania, muore vecchio e
glorioso Ottone il grande [973]. La grandezza di lui fu certamente una
delle maggiori calamitá d’Italia.