nobili cittadini di Bari, liberar del tutto lor cittá da’
greci. Chiaro è, un ardor di libertá scoppiava dall’Alpi a Cariddi.
Tutto ciò fino al 1013; quando ridisceso Arrigo, veniva a Pavia
abbandonatagli da Arduino, e quindi a Roma dove fu incoronato
imperatore [1014] con Cunegonda moglie sua. Ma, ciò fatto, o non
volesse o non potesse altro, tornava a Germania. Quindi si trova
Arduino risalito in forze ne’ suoi comitati soliti, e prender Vercelli
e forse Novara, ed allearsi con Oberto II d’Este ed altri potenti
conti e marchesi, e porre un parente suo vescovo in Asti, ed opporvisi
Arnulfo l’arcivescovo di Milano, il gran nemico di lui. E quindi a un
tratto, senza che si veda bene il perché, Arduino piú che mai
abbandonato, ovvero stanco o infermo, si fa monaco all’abazia di
Fruttuaria, dove poi muore addí 29 ottobre 1015. Uno degli uomini piú
variamente giudicati nella nostra storia, re legittimo, usurpatore,
scomunicato, santo fondator di monasteri; ad ogni modo ultimo italiano
che abbia osato por mano alla corona d’Italia. — Né, rimasto solo re
Arrigo II, se ne mutano le condizioni nostre. Egli continua in
Germania, e l’Italia resta abbandonata a sé. I saracini di Sicilia
fanno una discesa contra Salerno; ed ivi dicesi combattessero per la
prima volta in Italia alcuni normanni (di quelli giá stanziati nella
provincia francese detta da essi Normandia) lá capitati tornando
pellegrini da Terrasanta; e seguissero alcuni altri pellegrini a San
Michele del monte Gargano in aiuto a Mele, il cittadino liberatore di
Bari, ed a’ principi longobardi: piccoli inizi di gran regno. I
saracini di Sardegna (giacché questa e Corsica, passate giá
dall’imperio orientale all’occidentale, erano state occupate da que’
barbari) scesero a Luni, e furono cacciati da un naviglio raccolto dal
papa [1016]. Poi genovesi e pisani scendono in Sardegna, e ne cacciano
i saracini; e difesala contro nuove discese, vi si stabiliscono, e se
la disputano a lungo [1017]. E vedesi quindi, anche piú che dagli
altri fatti precedenti, come le cittá italiane, non libere ancora nel
loro interno comunque retto da’ loro conti o vescovi o capitani,
avessero pure al di fuori una qualsifosse autonomia. Nel 1020, papa
Benedetto e Mele vanno alla corte imperiale tedesca ad implorar aiuto contro