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228 | libro sesto |
del fiore di Firenze, di San Marco di Venezia; né agli interessi
o alle genealogie di nessuna famiglia principesca, sia pur quella
d’Este o di Savoia. All’incontro, ci pare importante a notar fin di
qua della parte guelfa; che siam per vederne i piú gravi errori,
gl’imperdonabili pervertimenti, il passar di lei sotto a capi
stranieri, e quindi l’esagerarsi, il dividersi, il perder lo scopo
qualunque che pur aveva avuto, il ridursi piú che mai a nome vano e
nocivo di discordie. E noteremo delle cittá in generale: che elle giá
non si reggevano né si resser piú in niuna di quelle forme originarie,
quasi universali e piú semplici, de’ consoli del secolo decimosecondo,
o de’ podestá del principio del decimoterzo; che ogni governo
cittadino s’era mutato in forme diversissime, e variabilissime,
secondo la preponderanza de’ ghibellini o de’ guelfi, de’ nobili
antichi o de’ nuovi, de’ popolani dell’arti maggiori o delle minori,
od anche dell’ultima plebe, ad ogni decennio, ad ogni lustro, ad ogni
anno; che questi governi quali che fossero, quand’eran di parecchi, si
chiamarono la «Signoria»; e quando d’uno costituito legalmente o
illegalmente, il «signore» dagli amici, il «tiranno» da’ nemici; e che
insomma le divisioni e suddivisioni e diversitá e gelosie ed invidie e
pettegolezzi d’Italia non furono cosí moltiplici mai come in questo
secolo. Il quale tuttavia è il secolo di Dante (nato l’anno appunto
della discesa di Carlo, 1265) e di Petrarca, Boccaccio, e Giotto e
Arnolfo di Lapo e Nicolò Pisano, il secolo in che piú progredirono a
un tratto la lingua, le lettere, le arti nostre. Tanto a tutte le
colture generalmente, alle lettere principalmente, valgono
l’indipendenza anche incompiuta, la libertá anche coi suoi
inconvenienti ed abusi ed eccessi.
19. Re Carlo I d’Angiò [1268-1285]. — Morto Corradino, trionfò parte guelfa. Morto Clemente IV un mese dopo, e non succeduto nessun papa quasi per tre anni, re Carlo rimase solo capo della parte trionfatrice, capo straniero della parte nazionale, che fu il seme di tutti i danni. In Toscana, in Lombardia, in Piemonte le cittá si rifacevan guelfe, e le piú facevan Carlo capo di lor vari governi, di lor signorie, signore. Firenze era stata delle prime (fin dal 1266); e perseverò poi guelfa sempre, non ultima