ridonate al papa; e liberatesi Siena e Lucca.
Sola Pisa rimaneva a un bastardo di Gian Galeazzo, protetto da
Boucicault, signor di Genova per Francia. Costoro vendettero a Firenze
il castello di Pisa, e poi il francese fece decapitare l’italiano. I
pisani ripresero il castello, fecero signore un Gambacorta, sostennero
un lungo e bell’assedio, e furon venduti da colui, e i fiorentini
entrarono cosí a tradimento [1406], e finí la libertá di Pisa. Non vi
furono crudeltá: Firenze fu sempre relativamente mite. — Quindi ivi,
nella nuova suddita Pisa, convocossi un concilio a finir lo scisma. A
Bonifazio IX, papa, erano succeduti Innocenzo VII [1404] e Gregorio
XII [1406]. In Avignone papeggiava Pier di Luna sotto nome di
Benedetto XIII. Questi due furon citati al concilio di Pisa [1409],
s’appressarono, ma non vennero. Furon deposti, fu eletto Alessandro V;
e lui morto nel 1410, e succedutogli Giovanni, invece di due s’ebber
tre contendenti, e furon citati tutti poi a un nuovo concilio a
Costanza. — In mezzo a tutto ciò venne a frapporsi l’ambizione di
Ladislao re di Napoli, che invase Roma e Toscana [1408]. Firenze,
minacciata e sempre pendente a Francia, chiamògli contra il
competitore Luigi d’Angiò. Guerreggiossi quindi parecchi anni in
Toscana e in tutto il mezzodí, tra i due competitori; combattendo per
il francese e Firenze Braccio da Montone, per Ladislao Attendolo
Sforza. Erano allora i due condottieri maggiori d’Italia, i due che
introdussero qualche arte di guerra in lor mestiero: piú ardito
Braccio, piú assegnato Sforza, fecero e lasciarono le due famose
scuole italiane de’ bracceschi e sforzeschi. — Nel 1409 il regno di
Sicilia erasi di nuovo riunito ad Aragona. Noi lasciammo quello
cent’anni addietro in mano a quel Federigo che l’aveva difeso cosí
bene contro al proprio fratello d’Aragona, agli Angioini di Napoli, a
Francia, al papa, a Carlo di Valois e ai guelfi neri; e l’aveva avuto
per sua vita colla pace del 1303. A malgrado della quale egli il
lasciò poi nel 1337 a suo figliuolo Pietro II, che il lasciò nel 1342
a suo figlio Luigi, che il lasciò nel 1355 a suo fratello Federigo II,
che il lasciò nel 1377 a sua figlia Maria, che il lasciò nel 1402 a
suo sposo Martino d’Aragona, che il