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delle preponderanze straniere 9

tuttavia Firenze e Carlo; e questi proseguí a Roma, dove il papa chiusesi in castel Sant’Angelo, e s’accomodò poi. Spaventato Alfonso II, il nuovo re di Napoli testé succeduto, lasciava vilmente la corona a suo figliuolo Ferdinando II [24 gennaio 1495]; e questi provava a difendere i passi, ma era vilmente disertato da’ suoi, e fuggiva da Napoli a Sicilia; e Carlo VIII entrava in quella il dí appresso [22 febbraio]. S’arrendevano, a gara di viltá, castella, cittá, province, grandi, popoli, il Regno. Tanto che tra pochi dí i francesi n’erano ad oziare e viziarsi nella disprezzata conquista. — Allora, sollevavasi tutta Italia, mezza Europa, lo Sforza traditore, perché non avea piú ad acquistare ma a difendere il ducato, or minacciatogli dalle pretensioni del duca d’Orléans discendente da una Visconti e signor d’Asti; Venezia, tornata (per poco) al sentimento de’ pericoli d’Italia; il Borgia, tornato dal suo spavento; il re cattolico per restaurare i parenti, o forse fin d’allora riaggiunger Napoli a Sicilia ed Aragona; e Massimiliano non so per quale delle sue mutevoli ambizioni. Tutti questi insieme firmavano un trattato contra Carlo [31 marzo]. Il quale così minacciato ripartiva da Napoli [30 maggio]; passava a Roma, schivava Firenze, passava a Pisa; e varcato Appennino, trovava a Fornovo l’esercito degli alleati italiani capitanato dal marchese di Mantova. Combattessi addí 6 luglio, molto piú forti gl’italiani. Disputasi chi vincesse; ma i francesi avean combattuto per passare, e passarono. Giunsero ad Asti, Carlo vi si fermò a corteggiar donne e trattar pace col Moro; e fattala, partí [22 ottobre] da Torino per a Francia, dove non pensò piu guari a Italia. — Tornò quindi Ferdinando II nel Regno, rientrò in Napoli [7 luglio], e guerreggiandovi poi due anni contro a’ francesi rimastivi sotto Monpensieri, se ne liberò coll’aiuto degli spagnuoli capitanati da Gonzalvo di Cordova, il conquistator di Granata, detto il «Gran capitano». Capitolarono gli ultimi francesi ad Atella, e moriva Ferdinando II poco dopo, lasciando il regno a Federigo III suo zio, fratello di Alfonso [1496]. Ed anche da Pisa si erano ritirati i francesi fin dal primo dí di quell’anno, lasciando disputarsi e guerreggiarsi tra sé pisani