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appendice 201

imprese: a Rimini ed in Calabria; fallirono, furono seguite quella di persecuzioni ed esigli, questa di supplizi, al solito. Gioberti ed Azeglio tuonarono contro ai persecutori, compatirono ma ammonirono i perseguiti. Tutto ciò fino al principio del 1846, quando d’una contesa di dogane prese occasione Carlo Alberto d’entrare in pratica di que’ principi d’indipendenza, che lasciava oramai predicare apertamente. Austria domandava cessasse certo passaggio di sali per Piemonte a Svizzera. Non ottenuto l’intento, raddoppiò, a rappresaglia, il dazio de’ vini piemontesi in Lombardia. Carlo Alberto lasciò dapprima discutere liberamente nella Gazzetta ufficiale; poi fecevi uscire una dichiarazione governativa anche piú libera. Erano grandi novitá. Se ne commosse a festa il popolo di Torino, e fu la prima di troppe simili dimostrazioni fatte poi. — Ma come succede quando cresce un’opinione buona ed universale in una nazione, sorse fra pochi mesi una nuova e molto maggiore occasione, la morte di Gregorio XVI, l’elezione del successore. Grande l’aspettazione, divise le parti, e brevissimo tuttavia il conclave, fu eletto addí 6 giugno il cardinale Mastai, Pio IX. Dubitavasi di che parte fosse; egli lo chiarí in breve: addí 16 luglio pubblicò la piú bella, la piú larga, ed anzi la sola che meritasse il nome di «amnistia» fra le tante fatte in questo secolo, fecondo d’ogni cosa buona, cattiva e dubbia.

Da quel giorno la rivoluzione italiana, che era stata fino allora piú nelle lettere che nelle opere, uscí dalla teoria, entrò in pratica, entrò in quel secondo periodo che fu detto bene «delle riforme», e che fu pure di un’unione, un’unanimitá, un intendersi quasi tra Stato e Stato d’Italia, tra divisioni e suddivisioni della parte liberale, non escluse (almeno in apparenza) le stesse sètte, e di tutti quanti poi col compatito popolo di Lombardia e Venezia, solo in disaccordo col principe suo straniero; un periodo poi di speranze esaltate, di lodi e adulazioni reciproche, di feste avvicendate colle riforme, e cosí continue. E tutte le rivoluzioni incominciano cosí, per vero dire; e son famose, tra l’altre, le epoche di letizia e speranze del 1640 in Inghilterra, e del 1789 in Francia. Ma niuna arrivò al paro di questa