quella Verona che è la vera ròcca d’Austria, il vero freno d’Italia. Ad
ogni modo, addí 13 s’investí la piazza; due divisioni (si noti bene),
un ventimila uomini, a destra di Mincio; il resto dell’esercito, un
sessantamila uomini, a scaglioni tra Sacca e Marmirolo fino a Rivoli
e la Corona; cioè in somma una linea sproporzionatamente lunga, una
grossa testa intorno a Mantova, una lunga coda fino all’Alpi. Sorrideva
finalmente la fortuna saputa aspettare dal vecchio maresciallo
austriaco; colsela, accarezzò, aggravò l’errore nostro, e piombò
ardito poi a punirlo. Fin dal 14 spinse a Ferrara un corpo minacciante
i ducati. Bava si mosse verso questi; gli austriaci si ritrassero; e
Bava, non volendo perder sua mossa, si distrasse a prender Governolo
addí 18. Allora, estesa cosí piú che mai ed assottigliata la linea
de’ piemontesi, e fermata tutta l’attenzione loro a lor somma destra,
Radetzki li fece assalire addí 22 a somma sinistra, alla Corona. I
nostri vi si difeser bene, anzi vinsero. Ma Sonnaz, giudicando bene non
esser ivi la somma delle cose, ripiegossi quantunque vittorioso verso
Peschiera. E di fatti, all’alba dei 23, Radetzki assalí Sona e Somma
Campagna, con grandi forze, le prese, ne cacciò i pochi nostri che pur
si ritrassero a Peschiera, ed esso spinse sino al Mincio, a Salionze,
a Monzambano e Valleggio. Addí 24, Sonnaz rinunciò a raggiungere il
grosso dell’esercito nostro per la manca del Mincio, anzi, a difender
questo seriamente, mosse per la destra fino a Volta. Radetzki non fece
passare se non ricognizioni; e facendo anzi fronte addietro, collocò
egli l’esercito suo in quella bella posizione difensiva dei colli da
Valleggio a Somma Campagna. Il re intanto avvertito fin dalla mattina
innanzi a Marmirolo, aveva levato l’assedio di Mantova, raccoltene
tutte le truppe che erano a manca di Mincio, portatele nella notte
a Villafranca. Ardita, magnifica mossa, che poté far credere a chi
udian da lungi, essere destinato il nome di lui ad accrescer la breve
serie de’ grandissimi capitani, esser destinata ed oramai compiuta
l’indipendenza italiana. Sventuratamente la mossa fu incompiuta,
titubante, era senza disegno; il re lasciò due divisioni a destra
del Mincio, due divisioni, ventimila uomini