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delle preponderanze straniere |
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e questi v’è morto; ma Ferrucci ferito, preso
e finito da Maramaldo, un indegno soldato. Addí 8, il gonfaloniero
vuol deporre il Baglioni, ma non è secondato dal popolo giá stanco; si
divide, s’indebolisce la difesa; e addí 12 agosto, capitola la cittá.
Cosí, dopo una difesa di dieci mesi, che sarebbe bella in qualunque
tempo, che fu bellissima, unica in questi, cadde non indegnamente
quella cittá, quella repubblica di Firenze, che vedemmo, a malgrado
gli errori, la piú nobile, la piú gentile, la piú alta, la piú guelfa,
la piú nazionale di tutte, all’etá de’ comuni. Ella aveva, nella sua
politica tutto nazionale, imitata bene quella Roma antica che le fu
proposta sovente a modello da’ propri scrittori, dal Villani fino a
Machiavello. Ma che serve? ella non seppe imitare la virtú militare
romana. Ella mostrò in quest’ultimo assedio, ella aveva mostrato,
dugento anni prima, in quello d’Arrigo di Lucemburgo, ch’ella non
mancava di tal virtú naturalmente. Ma in que’ dugent’anni tramezzo,
scacciata sua aristocrazia militare, e postasi sotto a una aristocrazia
tutta commerciante, sotto i Medici commerciantissimi, ella aveva
neglette, sprezzate, pagate l’armi; e l’armi pagate le fecer fallo al
dí dell’ultimo bisogno. Né d’allora in poi, né trecento e piú anni
corsi fino ai nostri dí, si combatté mai piú per lei, né intorno a lei.
Ella non esercitò, non vide nemmeno piú mai il viril gioco dell’armi;
ed ella ne rimane piú disavvezza che niuna forse delle cittá cristiane,
abitate dall’audace schiatta di Giapeto. — Un Valori ed altri palleschi
la governaron presso ad un anno tra gli esigli e i supplizi. Addí 5
luglio 1531, venne Alessandro de’ Medici, bastardo di quel Lorenzo che
era stato duca d’Urbino; e tiranneggiò con nome di principe e duca,
fatto ereditario per decreto da Carlo V, e marito ad una figliuola sua
bastarda. Intanto, papa Clemente dava Caterina, figliuola legittima
di quel medesimo Lorenzo, a un figliuolo di Francesco I, che fu poi
re Enrico II di Francia [27 ottobre 1533]; e perciò venne egli stesso
a Nizza e Marsiglia. E cosí barcheggiando, ed aiutandosi di Francia
ed Austria, Clemente VII avanzava sua famiglia, e doveva esserne
satisfatto oramai. Morí addí 25 settembre 1534. Da cardinale e ministro
di suo zio aveva avuta voce di abilitá. E se questa sta in avanzar