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90 libro settimo

parenti e compagni d’esiglio lá combattenti e soffrenti. Cosí Sampiero da Bastelica [1501-1567], due Ornani ed altri còrsi fuggenti pur in Francia la tirannia genovese. E cosí altrove altri capitani anche piú illustri, Emmanuel Filiberto ed Alessandro Farnese, de’ quali dicemmo, Ambrogio Spinola [1571-1630], il Medici marchese di Marignano [1555], Alfonso [1540-1591] ed Ottavio Piccolomini [1599-1656], il Montecuccoli [1608-1681], oltre una turba di guerrieri minori; cosí il Paciotto ed una turba d’ingegneri; cosí i Doria, gli Spinola ed una turba d’uomini di mare (genovesi principalmente) a servigio di parecchie potenze europee. Un Ferrante Sanseverino principe di Salerno passò d’uno in altro esilio fino a Costantinopoli, tornò in Francia, cantò le brame della patria in lingua propria e nella spagnuola; e la sua vedova accattava poi nella reggia francese onde alzargli una tomba. Un calabrese, fattosi frate e preso da’ turchi nell’andar a studio a Napoli, si fece turco, e sotto nome di Occhiali diventò famoso corsaro e pasciá, e combatté contro a’ cristiani a Lepanto; e, feroce schiumator di mare, scendea talora a rivedere le patrie marine e i genitori, mentre sue ciurme predavano all’intorno. Un conte Marsigli di Bologna [1658-1730] fu di vent’anni a Costantinopoli, militò per Austria sotto al Caprara, fu fatto prigione e schiavo de’ turchi, e dopo molte vicende ne fuggí; diresse la fonderia de’ cannoni in Vienna e vi fece sperimenti sulla forza della polvere, fece l’ingegnero, il diplomatico, il militare in mezza Europa, fu indegnamente (come pare) condannato da un Consiglio di guerra per la perdita di Brissac ove militava; e ritiratosi in Provenza, e finalmente in Bologna sua patria, finí coltivatore indefesso di lettere e scienze. — Del Mazzarino [1602-1661], povero prete calabrese salito in grazia di parecchi grandi, e finalmente di Richelieu, a cui succedé nella potenza di primo ministro di Francia, sono piene le storie. — E s’aggiunsero i fuorusciti cortigiani delle due Medici regine di Francia, e quelli tratti allo splendore di Luigi XIV, il Davila storico, i Mancini, i Concini, i Gondi, i Cassini astronomi, ed altri molti. E finalmente in Francia e Svizzera e Germania per causa di religione migrarono