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Coi Bersaglieri dell’Undicesimo Reggimento in guerra 43

ruinavano i lavori e le difese accessorie e fiaccavano il fisico degli uomini.

In quei giorni cominciarono a circolare le voci della pace tedesca, e furono accolte con indignazione! Ebbi in quel tempo l’ordine di attendere all’approvvigionamento dell’acqua per la quota.

Servizio delicatissimo, pericoloso, e pieno di responsabilità.

Dovevamo riempire i recipienti e le ghirbe ai pozzi di Ronchi, e di nottetempo, con una colonna di muli e di asinelli ed un’autobotte, trasportare l’acqua alla quota 144. A malincuore mi separai dai compagni, e ogni notte quando mi recavo alla quota, alla sfuggita potevo vedere qualcuno e salutarlo. Poche volte ebbi in quel tempo occasione di vedere Benito Mussolini. Ci trovammo poi, nel periodo di riposo, a Palazzato e ad Aquileja.

Palazzato era un posto contumaciale isolato, brullo, privo di acqua potabile non era certo un posto di riposo e di ricreazione! Si stette quivi fino al giorno 10 in cui fu ordinato il trasferimento ad Aquileja.

Frequenti erano le incursioni degli aeroplani specie durante il plenilunio.