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Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/168

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PARTE SECONDA Dio, farmi far quello che a voi e a me eterno biasimo apporti ed altra il biasimo, la morte. Ma se volete il mio conseglio seguire, smorzate le nocive fiamme nel casto petto accese, a ciò che io voi e me a perdizione non meni. Non v’ inganni vana speranza, ma fate resistenza a questi pTimi impeti e facilmente di voi stessa donna diV’errete. Colui che questo amoroso veleno a poco a poco nodrisce, si fa d’un crudele e violento tiranno schiavo, ·e quando poi vuole, non può il collo dal gravissimo giogo levare. Oimè, che sarebbe di voi se l’ imperador sapesse tanto fallo quanto commetter pensate? Non sapete che amore lungamente non può star segreto e che quanto piu lo vorrete celare, egli da ogni canto si fara conoscere e sentire? - Orsu -d isse Adelasia,- non se ne parli piu. Qui non ha luogo paura e niente teme colui che non ha téma di moTire. Segua-ne di questo mio amore ciò che si voglia, ché io sono paratissima il tutto con forte e grandissimo animo sopportare. Io so molto bene che faccio male ad amaT uno che mio sposo non sia; ma chi puon freno agli amanti? chi da loro legge? Io amo Aleramo, si, e piacemi che a questo astretta sia. Mio padre per lllDglie al re d’Ongaria cerca di darmi, ed io non so chi si sia, se non che mi vien detto che egli ha cinquanta anni, ed io sedeci ancora non ho veduti. E come saria possibile che io amassi questo vecchio re, avendo l’ imagirre di Aleramo si saldamente fissa nel core che se non per morte usciT non ne potra gia mai ? Or poi che io veggio che voi né di consegliarmi né aiutarmi come Aier amo possa avere sète disposta, e che di questo mio amore punto non vi cale, io per me stessa provederò ai casi miei. E quando il mio Aleramo aver non possa, chi mi vietera che il morire non sia il mio ultimo r.efugio? - Spaventata a cosi fatta voce, la pietosa Rodegonda in lacrime amaramente piangendo si risolse, e poi che alquanto ebbe lagrimato, cosi disse: Dapoi che, signora mia, voi dite che senza Aleran1o viver non potete, raffrenate un poco queste vostre fiere passioni e lasciate la cura a me di questo vostro amore, e tion vi tormentate piu, ché io vederò con qualche buon modo di parlar con Aieramo e fargli intender l’openion vostra. A questa promessa