Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/240

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colui che assai pratico n’era, il giovine molto accomodatamente al tutto sodis.fece dicendogli: - Io mi chiamo Tomaso Cremonello, figliuolo d ’un povero cimatore di panni, che fuggendo da mio padre son venuto in Italia col campo dei francesi che è stato rotto al Garigliano, e stavo con un fante a piedi, portandoli dietro la picca. Il Frescobaldo lo menò in casa molto domesticamente e quivi alcuni di se lo tenne per amor de la nazione inglese, da la quale egli aveva ricevuti di molti piaceri; lo trattò umanamente, lo vesti e, quando volse partirsi per ritornar ne la patria, gli diede sedici ducati d’oro in oro fiorentini ed un buon ronzino. Il giovine veggendosi esser stato messo in arnese si bene, rese al Frescobaldo quelle grazie che seppe le maggiori, se n’andò ne l’isola a casa. Egli, co m e è ottimo costume di quasi tutti gli citramontani , sapeva leggere e scriveva al modo d’ inglesi m olto accomodatamente. Era poi giovine di grandissimo spirito, avveduto, ,pront o ai par titi e che si sapeva ottima mente con gli altrui voleri accomodare, sapendo, quando gli pareva esser a proposito , dissimular le sue passioni meglio che uomo del mondo : era poi quello che sopportava pazientement e tutte le fatiche corporali . Di modo che essendosi acconcio per consegliero col cardinale Eboracense prelato di grandissima autorita, in poco tempo appo quello crebbe in ottima riputazione e da lui era molto adoperato in tutti i maneggi. Era alora il cardinale in grandissimo credito appo il re inglese e governava . tutta l’ isola, tenendo una corte cosi grande e di tanta nobilta che sarebbe bastato a un potentissimo prencipe. Onde avvenne che il cardinale mandò piu volte il Cremonello a parlar al re di affari di grandi ssima importanza, e sempre il Cremon ello fece si bene l’ufficio suo e si seppesi adattare ne la domestich ezza del re, che egli cominciò a fargli buon v iso , parendogli che fes se uo mo da governar ogni grandissimo maneggio. Aveva alo ra il re ,col conseglio del cardinale repudiata Caterina sua moglie, figliuola di F errando catoli co re de le Spagne e sorella de la mad r e di Carlo d’Austria imperador romano, con speranza che il papa devesse confermar il libello del dato repudio e separar il matrimonio loro , per quelle ragioni che il re al detto