Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/266

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PARTE SECONDA risposta ferma eli bene né male non riveniva indietro, perc10 che la- fanciulla non discendeva a cosa nessuna particolare. Era il padre di lei dei beni de la fortuna molto ricco, ma avaro oltra modo, e in casa non teneva se non una vecchia decrepita, nasciuta in casa prima di lui, e ll:na fanticella ed un giovine figliuolo d’un suo lavoratore che per lo piu menav a sempre seco; di modo che Catella aveva grand’agio e liberta di star a la finestra e parlar con chi piu l’era a grado, perciò che la buona vecchia stava di continovo a far la guardia al focolare. La fante lasciava il campo largo e favoriva Lattanzio perché da lui con alcuni presentucci era stata corrotta. Il perché Lattanzio poteva, ogni volta che gli piaceva, con messi e lettere tener sollecitata Catella, la quale in effetto egli amava fuor di misura. E parendogli che Romulo fosse un bellissimo parlatore, poi che a sufficienza l’ebbe ammaestrato di quanto voleva .che facesse, lo mandò a parlar con Catella. Sapeva Romulo, che molte volte era passato, dinanzi, ov’era la casa de la Catella e conosceva la fante di lei , perché a v eva veduto il padrone alcuna fia t a parlarle ; onde avuta questa commissione, se n ’andò tutto di mala voglia e tanto mal contento quanto dir si possa. Ma prima che andasse a trovar Cate11a , si ’ridusse a casa di Pippa, a la quale dopo alcuni ragionamenti cosi disse: - M amma mia, io mi ritrovo ne la maggior disperazion del mondo , perciò che mai non avendo avuto ardire di scoprirmi al mio amante e veggendolo fieramente innamorato di Catella Lanzetti, vivo in tanta mala contentezza di questo · mio amore che io non posso sperarne buon fine. E che peggio mi fa e piu mi tormenta; è che ora mi conviene anda’f le a par lare per nome di Lattan zio e indurla che voglia amarlo , perché la fara richi eder al padre e prenderana per moglie. Or vedi, mamma , a che t ermine son condutt a e se mi può forttma far peggio di quello che mi fa. Se Catella si dispone che voglia amarlo e si cont enti prenderlo per mar ito, io non vivo un’ora, né ’ri medio alcuno veggio a lo scampo de la travagliata mia vita, perché è impossibile ch e io ve ggia che sia d’altri che mio, e viva. Co nsegliami, cara mia mamma, e dammi aita in questo mio importantissimo bisogno. Io sperava