Pagina:Bandello - Le Novelle, vol. 2, 1928 - BEIC 1972415.djvu/198

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gli inglesi che avevano posseduto Francia poco meno di trecento anni, ma anco guerreggiò con quasi tutti i baroni de la Francia e con il fratello proprio. E in vero si può ben dire che egli non avesse maggiori nemici di quelli del suo sangue, che quasi tutti a destruzion sua si misero e gli fecero tutto quel male che a loro fu possibile, di modo ch’egli provò gli stranieri piú amici che i suoi parenti. Perciò che avendo egli donato Savona e le ragioni che sovra il dominio di Genova pretendeva al duca Francesco Sforza primo di questo nome duca di Milano, esso duca Francesco grato del benefício del re ricevuto, intendendo come egli era in pericolo di perder la corona per la rebellione de la maggior parte dei baroni e reali di Francia, gli mandò il suo primogenito Galeazzo Sforza in soccorso con un buon essercito sotto il governo del conte Gasparo Vimercato suo capitan generale, di modo che disfece i nemici suoi e restò re pacifico di tutto il regno. Egli era sempre stato uomo di suo capo e che di rado col conseglio d’altri si concordava, e dal re Carlo settimo suo padre di maniera si scordò che da quello se ne fuggi e si ritirò nel paese del Delfinato, ove in disgrazia del padre dimorò con gravezze insopportabili di quei popoli. Poi si ritirò appresso Filippo duca di Borgogna suo parente, il quale umanamente lo raccolse e lo trattò da fratello e s’affaticò pur assai volendolo pacificare con il padre, che altro dal figliuolo non voleva se non che Luigi s’umiliasse e gli chiedesse perdonanza. Ma Luigi fu sempre tanto ostinato che il core mai non gli sofferse di chieder perdono al vecchio padre e a quello umiliarsi. Onde la bisogna andò cosi, che stette assai piú di dieci anni senza veder il padre, di modo che il re Carlo mori essendo ancor il figliuolo in Borgogna appresso al duca Filippo. Morto che fu il padre, egli se ne venne in Francia e secondo l’ordine di quel regno fu fatto re, e come vi ho giá detto, fu molto travagliato; e nel principio del suo regno si scoperse vie piú feroce che non si conveniva, aspro, sospettoso, solitario, fuggendo la conversazione dei suoi principi e baroni. Essendo la caccia in Francia essercizio molto nobile e di grande stima e da tutti i grandi frequentato, come fu re