Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/87

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84 parte prima

si fece sentire. Erano già passate le quattro ore de la notte, il perché il padre e li fratelli de la moglie d’Angravalle grandemente si meravigliarono che egli a quell’ora andasse a torno. Fecero adunque le porte aprire avendo allumati dui torchi, ed essendo i figliuoli in camera del padre già venuti, attendevano che egli su salisse, il quale giunto in camera tanto era affannato, sí per la còlera che lo rodeva come anco che in fretta aveva caminato, che a pena poteva favellare. Sendo egli poi domandato de la cagione del suo venir a loro cosí fuor di tempo e tanto travagliato, e che strano caso era occorso, egli in questo modo rispose loro: — Signor suocero e voi signori miei cognati, se la figliuola e sorella vostra che a voi già piacque per moglie darmi, non avesse da sua madre e dal sangue vostro tralignato, ma fosse sí onestamente vivuta, come a voi, a me e al grado suo era in ogni modo condecente, io a quest’ora a me straordinaria, come augello notturno non andarei a torno, e voi nei vostri letti, come si conviene, riposareste; ma perché ella, come rea femina e donna di mala sorte, non avendo riguardo a l’onor suo, che quanto la vita propria esser le deveva caro, e non curando del nostro, che altrettanto voleva il debito che netto e mondo da ogni macchia serbasse, voi di abominevol vituperio e me di sempiterna vergogna ha imbrattati, io astretto sono a cosí fatte ore venir a darvi fastidio e noia, a ciò che se vi piace meco vegnate e con gli occhi vostri possiate chiaramente vedere con chi vostra figliuola e sorella dentro il mio letto si prenda carnalmente piacere. Voi, signori miei, il vederete, e veggendolo mi rendo certo che non vi parrà grave che io quella vendetta ne prenda che tanta sceleraggine meritevolmente richiede. Ché essendo io su le passate guerre da onorato cavaliero vivuto, troppo strano mi pare che una femina mi debbia vituperare. Sí che voi l’intendete. — Queste parole amaramente trafissero l’animo del padre de la donna, e non meno punsero quelli dei fratelli di lei, che tutti sommamente quella amavano, e loro molto difficil pareva di quella cotal errore a credere. Domandato Angravalle con chi Bindoccia si giacesse, egli disse loro che con Niceno giaceva. Onde, prima che volessero di