al suo Livio. La fante veggendo questo, senza sapersi consigliare,
cominciò a gridare e mandare i gridi fin a le stelle. Il che sentendo Claudio, si levò di letto, e trovato quello spettacolo e
conosciuto Livio, non volendo udir ciò che la fante gli dicesse, a
quella diede tre pugnalate e lasciolla per morta. Divolgato il caso
la matina, Ramiro Catalano, che per Cesare Borgia governava
Cesena, fece essaminar la fante che ancora non era morta, e
inteso il caso ebbe modo d’aver Claudio ne le mani, al quale,
essendo morta fra dui di la fante, fece ne la cittadella di Cesena
tagliar la testa. E i dui sfortunati amanti furono con generai
pianto di tutta Cesena sepelliti ne la chiesa dei frati minori.