Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/143

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140 PARTE SECONDA s’umiliasse, né altro avesse che soccorso le porgesse se non egli. Ora per finir questo proposito ed entrar in altri ragionamenti più piacevoli, vi dico non esser 'cosa al mondo che più convenga al viver de l’uomo quanto si faccia l’amicizia e conversazione de le persone. Di questa già s’è detto che il geloso priva l’amata, perché non vuole che con persona parli, che si domestichi con nessuno e che solamente con lui conversi. Chi vorrà dunque dire che un ammorbato di gelosia ami altrui né se stesso? Certo, che io mi creda, nessuno. Ma veggiamo un poco una strana novella che in Provenza ad un geloso avvenne, per quello che già mi narrò un nostro provenzale essendo io in Avignone. Fu adunque in una città di Provenza un gentiluomo dei beni de la fortuna abondevolmente ricco e quasi il primo de la città. Egli ancor che avesse alcune castella, nondimeno, contra il commun costume de la patria, dimorava assai più volentieri ne la città che fuori. Pigliò costui per moglie una gentildonna de la contrada, giovane molto bella ed avvenevole e a cui piaceva troppo lo star in compagnia e scherzar con tutti, perché, essendo scaltrita e parlando bene e molto ricca di propositi, le pareva trionfare ogni volta che ella veniva a parlamento con chi si fosse e lo proverbiava e motteggiava. Era poi facetissima, e se talora se le dava da alcuno la baia, ella punto non la rifiutava, ma sforzavasi con qualche bel motto rintuzzar l'acutezza de la proposta, e se non le veniva fatto, se la legava, come si dice, al dito ed aspettava il tempo di vendicarsene piacevolmente. Insomma ella volentieri dava il giambo e lo voleva. Il marito a cui punto non piacevano i modi de la moglie, parendo a lui che ciascuno che parlava seco ne fosse innamorato e chi la mirava volesse rubarla, divenne si fieramente di lei geloso che giorno e notte mai non riposava e di continovo l’era a lato, né senza lui permetteva che quella facesse un passo od a chiesa o dove andar volesse. La donna conoscendo la gelosia del marito e giudicando che da altro non nasceva se non da una dapocaggine che in lui era, perché nei servigi de le donne nulla valeva ed una volta ogni dui mesi a pena le rendeva il debito matrimoniale, deliberò di pagarlo