Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, IV.djvu/273

Da Wikisource.

2?0 f PARTE TERZA moglie ho io preso quel piacere che m’è paruto e per la prima v’ ho piantate per cimiero le corna. Del rimanente farò di modo che da indi a poco averete e voi stesso e la vita propria in odio. — E dette queste parole, prese il maggiore dei figliuoli e giù da la finestra lo gittò, il quale, percotendo sui sassi, tutto si sfece. Il padre, tanta crudeltà veggendo, cadette in terra tramortito. Lo schiavo attese tanto che Rinieri in sé rivenne; il quale, in sé rivenuto e amarissimamente piangendo, per téma che il moro gli altri a terra non traboccasse, cominciò con buone parole a volerlo pacificare e promettere non solamente perdonargli il misfatto che commesso aveva, ma farlo libero e donarli migliaia di ducati, se la moglie con gli altri dui figliuoli salvi gli rendeva. Il moro, a questo parendo volere consentire, gli disse: —Vedete, voi non fate profitto alcuno con queste lusinghevoli parole e promesse; ma se voi avete tanto cari questi altri dui figliuoli — e mostrava da la finestra i dui bambini — come voi dite, tagliatevi il naso, e io questi vi restituirò. Altramente tanto farò di questi quanto del primo avete veduto fare. — L’infelice padre, non pensando punto a la infedeltà e malvagità del perfido schiavo, che non era per attendere cosa che si promettesse, ina solo avendo in mente l’amor paterno e innanzi agli occhi l'orrendo spettacolo de lo smembrato figliuolo e temendo il simile degli altri, fattosi recare un rasoio, si tagliò il naso. A pena aveva egli fatto questo, quando lo sceleratissimo barbaro, pigliati i dui figliuolini per li piedi, quelli, del capo percotendo al muro, gli lanciò in terra. A questo il misero gentiluomo andò, vinto da l’estremo dolore, fuor di sé e, gridando miserabilmente, averebbe mosso i sassi a pietà. Era con esso quivi numero di gente assai, tratti da la fama de la sceleratezza del servo e dal rornore grandissimo che per tutto rimbombava. Il crudel moro del tutto rideva, parendogli aver fatto la più bella cosa del mondo. Ancora che quivi fossero stati migliaia d’uomini, se non avessero avuto i cannoni, non potevano la torre pigliare, quando ci fosse stato dentro da vivere. E mentre che il romore era grandissimo, il fiero moro prese la donna e quella mise su la finestra; la quale ad alta voce gridava mercé ed aveva