Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/213

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210 PARTE QUARTA occhi, dolcemente a dir loro cominciò: — Figliuoli miei, io mi persuado che voi ottimamente debbiate sapere come nostro signore benedetto, messer Giesù Cristo, ha preparato il paradiso per li buoni che serbano li suoi commandamenti e fanno penitenzia de li peccati che talora commetteno, e l’inferno ha ordinato per quelli malvagi peccatori, che non si vogliono convertire, ma stanno ostinati nel male, perseverando di male in peggio. Mentre che in questa vita siamo, potemo, mediante la grazia del nostro Salvatore, ammendare li nostri peccati e vivere santamente, perseverando di bene in meglio per acquistare il paradiso. Voi vedete che quelli che sprezzano il vivere da cristiano, per le sceleraggini loro si rendeno odiosi a Dio e al mondo, e come ribaldi a dito da tutti si mostrano. E che credete voi che di me si dica? pensate voi, perché io sia duca, che a me si perdoni, o che grandi e piccioli non mi tengano per rubello di Iddio? Ora, figliuoli miei, io considero li perigliosi casi che in questa caduca e frale vita umana tutto il di avengono, e gli impedimenti che si hanno in tutte le sorti degli uomini, siano di qual grado si voglia, che desiderano seguire la vera religione cristiana. Io per me so molto bene come il fatto mio sta, e conosco e liberamente confesso essere assai lungo tempo non già da vero cristiano ma da uno ribaldissimo uomo vivuto, caminando per la spaziosa e patente via de li peccati : de li quali molti enormissimi ho commesso, e lungamente perseverato in quelli ; ché se non fosse la misericordia del nostro signore Iddio, ne la quale ho tutta la speranza mia, io porto ferma openione che oggimai in anima e corpo dannato sarei. E tra gli altri gravissimi e publici peccati miei che tutti sapete, io sono stato acerrimo persecutore contra il nostro santo padre sommo pontefice, vero vicario di Cristo in terra, papa Innocenzio. Troppo evidente fu la mia ingiusta persecuzione contra li santi vescovi di Poitiers e Limoges, cacciandoli da li vescovati loro perché essi mi dicevano la verità. E avendo senza autorità apostolica criati altri vescovi, ho causato, per la mia falsa openione, che preti assai sono da’ scismatici stati ordinati. Ora, avendomi il Salvatore nostro per misericordia e bontà sua