Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/214

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NOVELLA XV (XVl) 211 infinita fatto grazia di riconoscere il gravissimo mio errore, ove tanto tempo con enorme offesa di quello sono stato immerso, ho preso consiglio da sagge e sante persone che mi esortano, mentre che ho tempo, di fare, in quanto per me si potrà, una austera e gravissima penitenza, acciò che nostro signor Dio mi perdoni. Onde dopo molti e vari discorsi tra me fatti, e il tutto con diligenzia bene considerato, mi sono resoluto non ci essere via più profittevole per salvazione de l'anima mia, reconciliandomi con la divina misericordia, che abbandonare mie figliuole, lasciando loro tutti gli stati e le mie giurisdizioni, e in luogo soletario e deserto ridurmi ove nessuno mi conosca, e in qualche grotta fare la vita mia, fin che piacerà al Salvatore nostro per sua misericordia chiamarmi a sé. E ben che trovi il modo di far questo, che li miei parenti e amici nulla ne saperanno, ché da loro non vorrei per tutto l’oro del mondo essere impedito, nondimeno per più sicurezza mia mi è ne l’ani- mopcaduta una via, la quale penso con l'aiuto vostro debbia facilmente succedermi a fare che io ottenga l'intento mio. Ma perché sappiate come, io il vi dirò. Udite adunque. Io fingerò essere gravamente infermo, e punto non mentirò perché non potrei essere più infermo de l’anima di quello che sono. Mostrerò poi d'ora in ora aggravarmi ed essere fora di speranza di potere di questa infermità sanare. Voi una notte darete la voce che io sia morto. E acciò che la cosa meglio reusisca, io oggi a la presenza di tutti li nostri dirò che sentendomi fieramente mancare, a voi tre ho commesso la cura de le cose mie e del corpo, insieme con la sepoltura di quello. Voi accommoderete una bara funebre, piena di qualche cosa pesante a par del corpo mio. Io nascosamente mi partirò, vestito di quelle vestimenta che feci fare da peregrino, e me ne anderò in tale luogo, ove voi, fatti li funerali senza pompa ma con grosse elemosine a’ poveri, ve ne verrete, nulla agli altri dicendo. Indi poi prenderò congedo da voi e me ne anderò in luoco ove possa servir a Dio incognitamente. — Quando li tre fedeli servitori udirono cotale volontà del loro signore, non fu in poter di nessuno di loro, da tenerezza di amorevole core vinti, ritenere le pietose